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venerdì 23 dicembre 2016

Natività del Signore 25 Dicembre 2016


«Domani sarà distrutto il peccato della terra 
e regnerà su di noi il Salvatore del mondo.»

(Letture bibliche: Is 62,1-5; Sal 88; At 13,16-17.22-25; Mt 1,1-25)



Per lo spunto di riflessione di quest'anno ho scelto il Lezionario della Veglia  (e questo spiega anche l'antifona). Questo perchè, più di tutti, è quello che, prima di tutto, ci dice  qualcosa che, credo, sia fondamentale per il percorso di noi tutti e che dobbiamo ricordare.

sabato 17 dicembre 2016

IV Domenica di Avvento 18 Dicembre 2016





«Ecco la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele: 
“Dio con noi”»

(Letture bibliche: Is 7,10-14; Sal 23; Rm 1,1-7; Mt ,18-24)


Manca una settimana a Natale e la Liturgia di oggi ci presenta la figura fondamentale di Giuseppe.  Fondamentale non solo per dare a Gesù quella che poteva essere una sicurezza al punto di vista sociale (ok, ai tempi di Gesù le "ragazze madri" non avevano una vita facile), ma anche per tanti altri motivi. 

mercoledì 14 dicembre 2016

II Mistero Gaudioso: Visitazione



Cari tutti, 
sabato 10 dicembre abbiamo continuato il ciclo sui Misteri del Rosario con la Visitazione di Maria ad Elisabetta.

Qui potete trovare il testo della riunione e, se volete, potete rispondere alle domande nei commenti. Vorrei approfondire un paio di particolari.

martedì 13 dicembre 2016

"Il cinema non va solo guardato ma anche interpretato" di Leonardo Recupero.



Parliamo di un capolavoro firmato John Carpenter "Essi Vivono"

Carpenter ha dato prova, in passato, di essere uno dei più grandi registi con: "Distretto 13 - Le brigate della morte" (1973), "Halloween - La notte delle streghe" (1978), "1997: Fuga da New York" (1981), "la cosa" (1982), "Grosso guaio a Chinathown" (1986). E nel 1988 arriva l'ennesimo colpo di genio con "Essi Vivono".





Questo film cela un'allegoria in ogni scena, il messaggio su cui Carpenter ci vuole far ragionare è nascosto (anche se molto esplicito) dentro un metafora fantasticamente sviluppata.
cominciamo...

Il film inizia con il nostro protagonista (il cui nome viene mostrato solo nei titoli di coda) che cammina attraverso gli scenari di una Los Angeles sporca, disastrata, piena di fumi, con persone vestite di stracci, tristi e soprattutto reali. "Reale" è la parola perfetta per definire ciò che vediamo. Non pensiate che Carpenter voglia boicottare l'America, il suo obbiettivo è di mostrare la verità sui ghetti e sulla povertà di quegli anni (anni 80). Successivamente il nostro protagonista (e dai ve lo dico si chiama John Nada) si scopre essere un disoccupato in cerca di lavoro ignaro della dura vita che dovrá affrontare. Dopo alcuni tentativi falliti riesce a trovare un piccolo impiego in un cantiere dove fa amicizia con Frank Armitage un collega di colore che lo invita in un campo barboni dove Frank si recava già giornalmente.


Quindi i protagonisti sono un disoccupato povero e un lavoratore di colore, è ovvio che Carpenter tifa per la casse operaia ed è contro il razzismo. Se eravamo in cerca di un film politico eccolo qua!





Proseguiamo con la trama:
Nel campo alcuni barboni guardano la tv, il segnale televisivo viene interrotto e intercettato da un uomo che parla allo spettatore dicendo testuali parole: "Ci rendono schiavi delle forze oscure, della materia corporale e con la vanità, l'ansia e l'indolenza ci anestetizzano la mente. [...] Queste manipolazioni sulla psiche sono state identificate otto mesi fa da un ristretto numero di scienziati i quali scoprirono incidentalmente che questi segnali provenivano da... [...] La nostra natura umana si è lasciata sopraffare dalle istituzioni esistenti, crediamo di essere ricchi e invece siamo precipitati nell'abisso dell'aridità e della miseria, privandoci di ogni aspirazione espressione e valore umano"

Questi artifici ci mantengono in uno stato di banalità elevata impedendoci di vedere la degradazione con la quale abbiamo schiacciato il mistero di Dio che è in noi, e se continueremo a vegetare nella vigliaccheria, nella cecità e nel mutismo sarà la fine. Si sono impadroniti della Terra e ci manovreranno indisturbati finché non li scopriremo e quando ci avranno annientati useranno la melma della nostra materia per concimare i loro giardini".


Finito il messaggio il segnale tv ritorna come prima e gli spettatori hanno il mal di testa. Cosa significa? Semplice: la verità ci fa male, non la vogliamo sentire, noi vogliamo essere ciechi perché non ci va di venire a sapere che la nostra società è tutta una menzogna.




Ora arriva la parte bella: John scopre che il segnale tv veniva da una chiesa là vicino entratovi trova una scatola di occhiali da sole neri. In seguito arriva la polizia nel campo e sfratta tutti i poveri e i senza tetto che risiedevano li , quindi, John, costretto a scappare, porta con sè gli occhiali.
Appena è al sicuro ne prova un paio scoprendo qualcosa di assurdo. Gli occhiali gli fanno vedere la "verità" nascosta dalla pubblicità, dai negozi, dai giornali e dalle insegne. Tutto si rivela a lui grazie agli occhiali.


Vi spiego: Gli occhiali mostrano, traducono (in bianco e nero) le frasi e gli slogan delle pubblicità in scritte che gli umani non riuscirebbero a vedere ad occhio nudo. Frasi come: "OBEY" (obbedisci), "CONSUME" (consuma), "SLEEP" (dormi), "CONFORM" (conformati), nei dollari si rivela la scritta "THIS IS YOUR GOD" (questo è il tuo Dio), "NO THOUGHT" (nessun pensiero) ecc...



Carpenter parla del film in un'intervista il 22 giugno del 89 per il London Times:
"Abbiamo provato a usare vere pubblicità. [...] Ma è un film contro la pubblicità; nessuno voleva concederci il permesso."

















Quindi i messaggi celati nella pubblicità, nei volantini, nelle riviste influenzano l'inconscio dell'uomo ovviamente e ingenuamente ignaro. La filosofia di Carpenter, quindi, afferma che la natura umana non tende a consumare e ad accumulare capitale ma se lo fa è perché è influenzato involontariamente da qualcosa. Il filosofo settecentesco Jean-Jacques Rousseau affermava che il "buon selvaggio" non conosceva il concetto di "mio" e di "tuo" e quindi sosteneva che la proprietà privata non è una cosa della natura umana. E di conseguenza l'uomo tende a proteggere questa proprietà arrivando anche alla violenza, alla guerra. Secondo Rousseau la proprietà privata ha rovinato l'uomo.



Carpenter parla di un altro aneddoto sul film: 
"Abbiamo girato ogni scena due volte; un gran dispendio di tempo; coprire un'intera strada di cartelloni pubblicitari con messaggi subliminali è stata una rottura di palle. Stranamente, però, la maggior parte delle persone non lo hanno notato, è questo è stato spaventoso. Soprattutto all'edicola, dove le copertine delle riviste sono state ricoperte con slogan, passavano senza prestare proprio alcuna attenzione."

Testando gli occhiali con gli umani John scopre un'orribile verità: tra di noi si aggirano indisturbati degli strani alieni umanoidi con la faccia da morto.
"Siamo governati da facce di morto!" Questa è l'esclamazione di John quando lo scopre.



Torniamo per un'attimo alla frase dell'uomo in tv: "Si sono impadroniti della Terra e ci manovreranno indisturbati finché non li scopriremo e quando ci avranno annientati useranno la melma della nostra materia per concimare i loro giardini" a chi si riferiva? 

Proprio a questi alieni, che agli occhi umani hanno facce normalissime, ma in verità, con l'utilizzo degli occhiali, si rivelano essere dei mostri e sono proprio loro a nascondere quei messaggi subliminali. Gli alieni manipolano l'uomo con il consumismo, con lo smartphone, con il televisore pollici infiniti e continuate voi la lista...
















Carpenter con questo film condanna il capitalismo, la politica corrotta, il razzismo, il conformismo, il consumismo, il classismo e tutte quelle cose che hanno distolto i popoli dai veri obbiettivi di vita.
E dato che l'America adotta la politica capitalista questo film non va tanto a genio ne alla critica cinematografica ne hai politici. Infatti Carpenter dovrà aspettare quattro anni prima che gli producano il successivo film.

Adesso torniamo all'allegoria. Cosa simboleggiano gli occhiali?
Beh per chi professa una religione è ovvio che gli occhiali sono la fede, sono Dio, sono la preghiera.

Se invece volete un'interpretazione più razionale gli occhiali sono la ragione, la cultura, il sapere. Ovvero tutto quello che va contro l'ignoranza è la disinformazione.
Non che i due pensieri non possano coincidere, anzi l'uomo di fede istruito è la salvezza per questo mondo.

Quindi da adesso ricordatevi il nome "John Carpenter" perché nel cinema non è solo un nome ma una garanzia!



sabato 10 dicembre 2016

III Domenica di Avvento 11 Dicembre 2016


«Lo Spirito del Signore è sopra di me,
mi ha mandato a portare ai poveri 
il lieto annuncio.»

(Letture bibliche: Is 35,1-6.8.10; Sal 145; Gc 5, 7-10 ; Mt 11,2-11)



La Liturgia di oggi, posta al centro del cammino di Avvento, prende il nome di "domenica GAUDETE" che, in latino, vuol dire: "Gioite, fate festa! 
Questo perchè, quando si è a metà in un percorso spunta sempre il dubbio: "Ma starò andando nella direzione giusta?"

sabato 3 dicembre 2016

II Domenica di Avvento 4 Dicembre 2016


«Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!»

(Letture bibliche: Is 11,1-10; Sal 71; Rm 15, 4-9 ; Mt 3,1-12)

La Liturgia di oggi è un richiamo forte a metterci in sintonia con il Signore che viene.
Se la settimana scorsa si diceva che non bisognava !aspettare il Signore come si aspetta il proprio turno alla posta", oggi, se ancora non l'avessimo capito, la Scrittura ci avverte che non è uno scherzo. Dio va preso sul serio perchè Lui ha preso sul serio noi.

Ci ha presi talmente sul serio che ha deciso di prendere la nostra natura umana. 
Con tutti gli annessi e connessi.

Questo è il senso delle parole di Giovanni Battista. Ai farisei e sadducei che venivano a battezzarsi evidentemente "pro forma" dice in maniera chiara "Fate dunque un frutto degno della conversione"

Guardate che la cosa riguarda anche noi. Riguarda noi tutte le volte che andiamo a messa per abitudine, perchè ci vanno i nostri genitori, i nostri amici. Tutte le volte che ci confessiamo magari perchè "non si sa mai" o facciamo la comunione perchè "la fanno tutti e poi la gente chissà che pensa"...

Giovanni Battista è chiaro: il tempo dei giochetti, del tenere il piede in due scarpe è finito.

Così come è finito il tempo di "coprirsi" dietro alla santità, vera o presunta non ha importanza, dei nostri familiari e/o direttori spirituali. 

Siamo noi che dobbiamo scegliere. E ci dobbiamo prendere la responsabilità di questa scelta fino in fondo perchè sta venendo Colui che questa scelta l'ha fatta.

Il frutto di questa scelta è la pace.

Lo profetizza Isaia quando mette insieme il lupo e l'agnello, quando parla del Messia come colui che "percuoterà il violento con la verga della sua bocca".

La verità si dimostra per se stessa. E' nella realtà delle cose. Basta farla vedere.
Gesù, vero Dio e vero Uomo, è la verità in carne ed ossa.

Per annunciare questa verità allora si può anche fare la follia di gridare nel deserto del cuore, gli si può rendere gloria anche, e sopratutto, nelle avversità della vita.

Certi che, come ci dice San Paolo, il "Dio della speranza e della consolazione" verrà in nostro aiuto e ci insegnerà la sapienza e l'intelletto per leggere la realtà come Lui la vede.
Vi abbraccio,

domenica 27 novembre 2016

Colletta Alimentare 2016



Sabato 26 Novembre si è svolta in tutta Italia la 20° Colletta Alimentare.
Anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo voluto dare il nostro contributo assieme agli altri volontari della Parrocchia S.Tommaso Becket e Martiri Inglesi che si sono susseguiti durante l'intera giornata presso il supermercato A&O di Gravina di Catania.

venerdì 25 novembre 2016

I Domenica di Avvento 27 Novembre 2016


«Mostraci, Signore, la tua misericordia 
e donaci la tua salvezza»

(Letture bibliche: Is 2,1-5; Sal 121; Rm 13, 11-14 ; Mt 24, 37-44)


Il mondo antico aveva del tempo una concezione ciclica ("quello che è avvenuto prima o poi ritorna"). La visione ebraico-cristiana, seguita ora in tutto il mondo, concepisce il tempo come lineare, con un suo inizio, uno svolgimento e una conclusione ovvero creazione del mondo, seguita dall'attesa del Messia, dalla sua venuta, dalla successiva fase (quella in cui al presente noi siamo immersi) e dalla conclusione, quando la successione dei giorni e degli anni avrà termine, sfociando nell'eterno presente di Dio e degli uomini che sono con Lui.

lunedì 21 novembre 2016

I Mistero Gaudioso: Annunciazione



Cari tutti,
durante la riunione di sabato 19 novembre abbiamo iniziato a meditare sui Misteri del Santo Rosario, iniziando da quelli Gaudiosi.

venerdì 18 novembre 2016

Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo 20 Novembre 2016


«Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro 
padre Davide!»

(Letture bibliche: 2Sam 5,1-3; Sal 121; Col 1,12-20 ; Lc 23, 35-43)



L'anno liturgico si conclude e lo fa ricordandoci verso Chi andiamo.
Domenica scorsa il vangelo invitava i cristiani ad essere testimoni della fede sino alla fine, perché "con la vostra perseveranza salverete la vostra vita". 
Oggi dice che cosa significhi "salvare la vita", ossia qual è la sorte di chi persevera. 

martedì 15 novembre 2016

Land of Mine di Martin Zandvliet (Danimarca 2015)



Maggio 1945
La Germania nazista si arrende e migliaia di soldati vengono fatti prigionieri.
Tra di loro anche numerosissimi adolescenti, arruolati negli ultimi mesi come ultima disperata difesa. Alcuni di loro vengono destinati ad un compito ingrato: sminare vasti territori precedentemente occupati dall'esercito nazista.

venerdì 11 novembre 2016

XXXIII Domenica del Tempo Ordinario 13 Novembre 2016


«Risollevatevi e alzate il capo, 
perché la vostra liberazione è vicina.»

(Letture bibliche: Ml 3,19-20; Sal 97; 2Ts 3,7-12 ; Lc 21, 5-19)


La Liturgia di oggi ci invita a vivere l'oggi con la prospettiva del "per sempre" e lo fa invitandoci a scoprire cioè che è veramente importante e a lavorare per esso dando il meglio.

sabato 5 novembre 2016

XXXII Domenica del tempo Ordinario 7 Novembre 2016


«Gesù Cristo è il primogenito dei morti:
a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli.»

(Letture bibliche: 2Mac 7,1-2.9-14; Sal 16; 2Ts 2,16-3,5 ; Lc 20, 27-39)


In queste ultime settimane del Tempo Ordinari la Liturgia ci invita a guardare a quelli che i nostri nonni chiamavano i "Novissimi" ovvero "Morte-Giudizio-Inferno e Paradiso" ovvero alle cose ultime, a quello che ci attende e a come affrontarlo da Figli di Dio.

mercoledì 2 novembre 2016

Commemorazione di tutti i Fedeli Defunti 2 Novembre 2016


«Questa è la volontà del Padre mio: 
che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; 
e io lo risusciterò nell’ultimo giorno, dice il Signore.»

(Letture bibliche: Gb 19,1.23-27; Sal 26; Rm 5,5-11;Gv 6,37-40)


La Liturgia di oggi prevede tre formulari. Io ho scelto il primo: è quello che si proclama per la prima messa, all'inizio della giornata perchè questo sia per noi non un giorno triste, ma un giorno pieno di speranza, così come ci invitano le Letture di oggi.

Nel vangelo infatti Gesù ci dice:

Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. 

Quante volte abbiamo provato il desiderio  di non perdere le persone che amavamo! E' lo stesso desiderio di Giobbe quando dice, nella sua sofferenza:

«Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro,
fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,

per sempre s’incidessero sulla roccia!

"Oh, se tutto questo avesse un senso!" Quante volte lo abbiamo pensato quando abbiamo perso una persona cara, magari in un modo che mai ci saremmo aspettati?

Sono un pò più anziana di voi ed ho "perso" persone importanti per la mia vita, e vi assicuro che questa domanda me la sono fatta...specialmente per la morte di mio padre.

Bene, ricordiamoci che anche il Padre ha questo desiderio e Gesù con Lui. Anche in questo Gesù è perfettamente umano. O meglio: siamo noi che abbiamo un dono una natura divina perchè proviamo gli stessi desideri di Dio.

Non ci vergogniamo quindi della sofferenza che proviamo: ricordiamoci che anche Gesù pianse davanti alla tomba dell'amico Lazzaro. Usando una logica asettica sembrerebbe assurdo, ma è assurdo come vedere (come l'ho visto io nei giorni scorsi) una persona di 80 anni piangere come un'adolescente dopo la morte del marito 92enne dopo quasi 50 anni di matrimonio.

Gesù non ci chiede di perdere i nostri sentimenti da uomini: ci chiede di far uscire la nostra natura divina e di credere in quello che ci aspetta ovvero nella vita eterna. E di credere in Lui che ce l'ha portata in pienezza e che la morte sia semplicemente un "tornare a Casa".

Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. 

San Paolo ci ricorda una cosa essenziale: c'è una morte che dona vita a chi vita non ne aveva.
C'è chi muore per dare vita a chi lo circonda e a chi vuole bene. 
Questo ha fatto Gesù e questo, indegnamente, siamo chiamati a fare anche noi.

Facciamo quindi memoria di chi lo ha fatto per noi e rivolgiamo un pensiero ai defunti i quali non hanno nessuno che preghi per loro.

Vi lascio con una frase che ho letto: "Non muore nulla che sia passato dal cuore" 
Io la modifico così: "Nulla che rimanga nel Cuore di Cristo muore"
Vi abbraccio,

martedì 1 novembre 2016

Solennità di Tutti i Santi 1 Novembre 2016



«Venite a me, vi tutti che siete affaticati ed oppressi 
ed io vi darò ristoro»

(Letture bibliche: Ap 7,2-4.9-14; Sal 23; 1Gv 3,1-3 ;Mt 5,1-12)

La Liturgia di oggi ci ricorda quello a cui siamo chiamati, lo scopo per cui siamo stati creati e, in definitiva, il modo per poter essere felici.

E questo il significato principale di quel "beati" che usa Gesù. E chi di noi non vuole essere felice? Gesù però non ha intenzione di prenderci in giro, quindi non ci indora la pillola.

sabato 29 ottobre 2016

XXXI Domenica del Tempo Ordinario 30 Ottobre 2016


«Dio ha tanto amato il mondo 
da dare il Figlio unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna»

(Letture bibliche: Sap 11,22-12,2; Sal 144; 2Ts 1,11-2,2 ; Lc 19, 1-10)


Se ci fate caso  tutta la Sacra Scrittura è piena di costanti inviti a "tornare a casa, in quel posto dove sei amato perchè figlio, insomma a tornare nel grembo di Dio
La Liturgia di oggi infatti ci invita alla speranza, alla conversione verso un Dio che che ci ama e che ci aspetta che è il Dio di Gesù Cristo.

giovedì 27 ottobre 2016

Giubileo della Misericordia: Istruzioni per l'uso



Cari tutti,
in preparazione al nosto personale Giubileo che si terrà questo sabato al Santuario della Madonna della Sciara a Mompilieri ecco un pò di materiale delle scorse riunioni preparato dal buon Paolo

mercoledì 26 ottobre 2016

L'attacco dei Giganti


In una sorta di Medioevo alternativo la razza umana  si ritrova a fronteggiare una pericolosa minaccia: una serie innumerevole di Giganti privi di qualsiasi intelligenza e con il solo istinto di mangiarli. Per difendersi allora si costruiscono alte mura di contenimento entro le quali si costruiscono gli insediamenti.

venerdì 21 ottobre 2016

XXX Domenica del tempo Ordinario 23 Ottobre 2016


«Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione. »

(Letture bibliche:Sir 35,15-17.20-22; Sal 33; 2Tm 4,6-8.16-18; Lc 18, 9-14)


La Liturgia di oggi ci costringe ad affrontare le nostre più intime contraddizioni, le nostre ipocrisie più radicate. tanto radicate che non ci accorgiamo neppure della loro esistenza.

venerdì 14 ottobre 2016

XXIX Domenica del tempo ordinario 16 Ottobre 2016


«La parola di Dio è viva ed efficace,
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore »

(Letture bibliche: Es 17,8-13 ; Sal 120; 2Tm 3,14-4,2; Lc 18, 1-8)

La Liturgia di oggi  riprende ed amplia ancora il tema importantissimo della fede.
E lo fa con la domanda che Gesù si pone e ci pone alla fine del Vangelo  di oggi.
Una domanda piena di attesa:

"Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?"

martedì 11 ottobre 2016

venerdì 7 ottobre 2016

XXVIII Domenica del Tempo Ordinario 9 Ottobre 2016


«In ogni cosa rendete grazie: 
questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi »

(Letture bibliche: 2Re 5,14-17 ; Sal 97; 2Tm 2,8-13; Lc 17,11-19)


La Liturgia di oggi riprende e completa quella della settimana scorsa.
Se la Fede è prima di tutto un dono di un Dio che si fa Presenza e con il quale possiamo e dobbiamo dialogare, allora la nostra prima risposta deve essere quella di saper e voler ringraziare.

martedì 4 ottobre 2016

Alla ricerca di Dory



E' passato un anno dalle avventure de "Alla ricerca di Nemo" e Dory vive tranquilla insieme a Marlin e suo figlio. Ha ancora il suo problema di "perdita di memoria a breve termine", ma lo affronta con la simpatia e l'ironia di sempre.

venerdì 30 settembre 2016

XXVII Domenica del Tempo Ordinario 2 Ottobre 2016


«La parola del Signore rimane in eterno:
e questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato.»

(Letture bibliche:Ab 1,2-3;2,2-4 ; Sal 94; 2Tm 1,6-8.13-14; Lc 17,5-10)

La Liturgia di oggi ci parla della fede e del rapporto che abbiamo con essa.
Già, ma cos'è la fede? 

"Credenza piena e fiduciosa che procede da intima convinzione o si fonda sull’ autorità altrui più che su prove"...così si legge sul vocabolario Treccani.

martedì 27 settembre 2016

"5 centimetri al secondo" di Makoto Shinkai (2007)


Takaki Tōno e Akari Shinohara  vanno alle elementari e sono amici per la pelle. Alla fine dell'ultimo anno però sono costretti a separarsi. Il lavoro dei loro genitori li allontana.
Nonostante tutto cercano di mantenere vivo il loro rapporto attraverso lettere e viaggi interminabili. Passano gli anni e l'amicizia diventa qualcosa di più, ma le distanze aumentano e con essi i problemi...

"5 centimetri al secondo" è la velocità  con cui cadono i petali di ciliegio quando fioriscono ed è anche il titolo del secondo lungometraggo animato di Makoto Shinkai, all'epoca 35enne animatore giapponese, degno erede di Hayao Miyazaki, che ha scritto anche sceneggiatura e soggetto (oltre che a curare la regia)
Se Miyazaki punta sulla fantasia e sulla ingenuità, Shinkai (che è suo grande ammiratore) si caratterizza per un realismo non solo delle ambientazioni, ma anche dei sentimenti.

La storia è divisa in 3 episodi in cui vediamo i due protagonisti crescere fino ad arrivare all'età adulta. Crescendo in età dovrebbe crescere anche il loro sentimento, ma non è così.

In realtà, a mio avviso, più che un film sui sentimenti è un film che parla di "distanze". Possono essere distanze fisiche, ma anche distanze spirituali.

C'è un proverbio che dice "Lontano dagli occhi, lontano dal cuore". In famiglia avevo una condizione simile (mio padre per lavoro era lontano da casa e ci stava per molto tempo)
e, a prima vista, sembrerebbe che la saggezza popolare abbia ragione in questo senso.

Sembra proprio che la "distanza fisica" sia il problema fondamentale, ma in realtà, andando avanti nella storia c'è molto altro. Così come c'era molto altro nella mia situazione familiare. Cosa?

Beh innanzitutto l'incomunicabilità: Takaki e Akai si vogliono bene, ma non riescono mai a dirselo apertamente.
Poi la maturità affettiva: alla fine il nostro Takaki (diventato programmatore) afferma di aver avuto una "storia" di 3 anni con una ragazza, ma che la cosa non era andata avanti perchè "in quei tre anni il sentimento non era cresciuto"

Ora, io sono l'ultima persona che può parlare di queste cose e quindi forse è per questo che mi chiedo: "Ma questa frase che vuol dire?" 
Magari voi una risposta l'avete, io sinceramente no.

In tutto questo, a circa metà film, compare un altro personaggio: Kanae, compagna di Takaki alle medie e segretamente innamorata di lui. 
Anche lei viene colpita dal morbo dell'incomunicabilità ma stavolta c'è una sorta di spiegazione (o quantomeno una giustificazione).

Fondamentalmente Kanae non si fa avanti perchè..."lo vede da un'altra parte"
Lo vede perso in una dimensione che lei pensa di non poter o saper raggiungere.

Mi viene da pensare: quanto può essere "vera" una affermazione del genere? Esistono dimensioni dell'esistenza che ti allontanano dalla realtà così tanto che chi ti ama, o pensa di amarti, desiste dal manifestarti il suo sentimento. Oppure è il "sentimento" che non è abbastanza forte (vedi sopra)? Oppure sono vere entrambe le cose?

A questa domanda però penso di saper trovare una risposta: l'Amore di Dio supera ogni dimensione dell'esistenza. Quindi se ami una persona come Dio la ama hai risolto il "problema".

Che dite? Semplicistico? Probabilmente. Sicuramente bisogna VOLERLO vivere.
Ed è questo forse il problema più grosso.

"5 centimetri al secondo" lo trovate su Youtube (versione 1080p 60fps).
Per finire vi metto il video della "sigla finale" che io ritengo stupenda.
E' un brano originale di Masajoshi Yamazaki dal titolo "One more chance, one more time"




"Cerco in ogni momento ovunque la tua immagine;
Sulle banchine al di là dei binari, nelle finestre lungo i viali.
Anche se so che non puoi essere in posti simili.
Se il mio desiderio si avverasse, vorrei essere al tuo fianco.
Non c’è nulla che non farei.
Darei tutto per poterti stringere ancora.

Se volessi solo allontanare la solitudine andrebbe bene chiunque…


Ma in questa notte di stelle cadenti non posso mentire a me stesso…"

Con queste parole (che potremmo rivolgere a Dio Padre..e Lui potrebbe rivolgere a noi),
vi abbraccio forte,

venerdì 23 settembre 2016

XXVI Domenica del tempo Ordinario 25 settembre 2016




«Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo 
della sua povertà»

(Letture bibliche: Am 6, 1.4-7; Sal 145; 1Tm 6, 11-16; Lc 16, 19-31)



La parabola del ricco epulone va considerata come l’accettazione fatalistica di un disordine costituito in cui i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. 

martedì 20 settembre 2016

"Mio fratello rincorre i dinosauri" di Giacomo Mazzariol



Giacomo vive a Castelfranco Veneto, ha 5 anni e due sorelle: Chiara (7 anni) e  Alice che ne ha 2...e giustamente si sente in minoranza!

I loro genitori annunciano che arriverà un altro fratellino. Giacomo non sta più nella pelle. Poi gli dicono che questo fratellino sarà "speciale".
E in effetti Giovanni è speciale. Ha un cromosoma in più e la sindrome di Down.
Crescere con lui non sarà facile, ma sarà anche l'inizio di un viaggio alla scoperta di se stesso e del concetto di "normalità"

L'anno scorso diverse testate giornalistiche avevano linkato sul proprio sito un video di YT che parlava di disabilità. Oggettivamente l'avevo snobbato. D'altronde ho parecchie patologie, ma la sindrome da click compulsivo ancora no.
Qualche settimana fa, girovagando per il web finisco per trovare la recensione di questo libro...e decido di dargli una possibilità. L'argomento è interessante.
E poi il libro è scritto bene, più di alcuni composti da "dimenticabili sedicenti scrittori".

Le definirei 170 pagine...piene:

Pieno di bellezza perchè Giacomo racconta innanzitutto la bellezza della sua famiglia.
Famiglia che, come una squadra, ha accolto Giovanni valorizzandone gli aspetti più belli e, nel contempo, riuscendo a trovare il lato positivo dei suoi innumerevoli problemi.

Pieno di ironia perchè vi farete un mare di risate. L'ironia è frutto dell'ottimismo ed evidentemente Giacomo è un ragazzo molto ottimista.

Pieno di verità perchè, in fondo, Giacomo racconta i suoi 12 anni con suo fratello. Sopratutto il momento in cui, alle medie, si vergogna talmente tanto che evita di parlarne ai suoi compagni e, sopratutto, alla ragazza per cui lui ha una cotta.

Il percorso con cui alla fine arriva non solo a parlare di suo fratello, ma addirittura di additarlo come esempio di sincerità e gioia di vivere è lungo e tortuoso.
Il risultato di questo percorso forse lo possiamo trovare in una lettera che Giacomo scrisse a La Repubblica dopo dei casi di cronaca in cui degli avventori di un albergo si erano "lamentati" della presenza di una colonia di bambini disabili presente nella struttura:

"Ho sempre pensato che ci fosse un solo modo di concepire l’autonomia. E lui si definiva autonomo perché poteva stare un intero giorno senza telefono.
Ho sempre pensato di avere la verità in mano. Ho sempre pensato che fosse solo mio fratello quello disabile, quello non pronto per il mondo, quello di cui vergognarsi....Gio non era l’unico ad aver bisogno di una mano, ma ci sono anch’io che a Londra in tre mesi non mi sono lavato i vestiti perché ho dimenticato che si doveva mettere il detersivo. Insomma, anche io molte volte non ero pronto per il mondo.

Non so voi, ma io conosco bene questa sensazione di inadeguatezza. Ma continuiamo.

Non sono qui ad invocare rispetto per la diversità. Non sono qui a parlare per dirvi che è giusto e doveroso conoscere e apprezzare tutti. Sono qui per dirvi "Nella mia breve storia, essere entrato nel mondo di mio fratello mi ha riempito la vita". Tutto qui. 

All’ inizio del mio libro, che racconta la nostra storia, ho voluto mettere una famosa frase di Einstein: "Ognuno è un genio, ma se si giudica un pesce dalla sua abilità ad arrampicarsi su un albero, lui passerà tutta la vita a credersi uno stupido".

Beh, sono qui per dirvi che la stessa frase potrebbe iniziare con "Ognuno è un disabile", perché è proprio così, ognuno di noi, semplicemente, ha qualcosa che non sa fare. Io, ad esempio, non so fare la lavatrice. E voi?"

Già, e noi? Ma sopratutto..è una opportunità o una condanna? 
Giacomo ha trovato una risposta. Ora tocca a noi trovare la nostra. E viverla con serenità.
Vi abbraccio,
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