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venerdì 23 dicembre 2016

Natività del Signore 25 Dicembre 2016


«Domani sarà distrutto il peccato della terra 
e regnerà su di noi il Salvatore del mondo.»

(Letture bibliche: Is 62,1-5; Sal 88; At 13,16-17.22-25; Mt 1,1-25)



Per lo spunto di riflessione di quest'anno ho scelto il Lezionario della Veglia  (e questo spiega anche l'antifona). Questo perchè, più di tutti, è quello che, prima di tutto, ci dice  qualcosa che, credo, sia fondamentale per il percorso di noi tutti e che dobbiamo ricordare.

Gesù è nato in una storia.

Il Vangelo inizia con una lunga lista di nomi, che a noi magari non dicono nulla e che magari saltiamo a piè pari leggendo la "forma breve". Eppure quella genealogia è importante.

Sono nomi che partono da Abramo, passano da Davide ad arrivano a Giuseppe di Nazareth.
Alcuni li "conosciamo", conosciamo le loro storie. Altri ci passano sopra senza lasciare traccia. Sono nomi che passano i secoli, avvenimenti più o meno felici (prima, dopo l'esilio).

Ci sono perfino i nomi di 3 donne (cosa che all'epoca non si faceva). Provate a cercare Rahab, Tamar e Rut nelle vostre Bibbie. Scoprirete qualcosa di interessante e di inaspettato.
In mezzo tradimenti, decisioni, matrimoni, vita e morte.

Ecco, Gesù è nato in questa storia.

Certe volte ce ne scordiamo. Pensiamo che Gesù sia venuto sulla terra sotto mentite spoglie stile Superman per aggiustare un mondo brutto, sporco e cattivo. Invece no.

Lui è venuto in mezzo ad una famiglia, è entrato dentro una storia. 
Storia che, come sappiamo, ha i suoi alti e bassi, i suoi momenti epici e le sue tragedie.
Cosa è che ha fatto grande questa storia? Una promessa...e qualcuno che ci ha creduto.

Ci ha creduto Abramo, ci hanno creduto Giacobbe, Davide, Maria e Giuseppe.
Con loro Dio ha stipulato una alleanza che oggi si è incarnata in una persona.
E questa persona si chiama Gesù. Questa presenza dà senso a tutto. 
Permette alla gioia di avere un futuro, al dolore di avere un significato.

Ora vi invito a fare un esercizio: togliete i nomi che trovate in questa genealogia e sostituiteli con quelli dei vostri genitori, dei vostri nonni, dei vostri zii. Metteteci il vostro nome. 
Quello delle persone a cui volete bene, dei santi a cui siete affezionati e che fanno parte insieme a voi di questa grande famiglia che è la Chiesa.
Fate memoria di tutte le volte che Gesù è entrato nella vostra vita.

Ecco: tutte quelle volte è stato Natale.

E quando sentirete il vostro cuore freddo più della notte di Betlemme, abbandonati più di Maria e Giuseppe in cerca di riparo, sporchi più della mangiatoia della stalla che hanno trovato...ecco..ricordatevi che Gesù è venuto fin là. E' già venuto.

Aspetta solo che lo riconosciamo e che lo guardiamo con fede: questo bambino, venuto "al freddo e al gelo" nella grotta profonda che è il nostro cuore è Dio. 

Nessuno ti chiamerà più Abbandonata,
né la tua terra sarà più detta Devastata,
ma sarai chiamata Mia Gioia

e la tua terra Sposata.

Così annunciava il profeta Isaia.

Che questo Natale sia per tutti noi esperienza viva della gioia, della bellezza, della consolazione, della consapevolezza di camminare su questo mondo con la Presenza di questo Dio bambino che ha bisogno di noi. 
Ci insegni Lui l'umiltà e la fiducia nell'amore del Padre.

Vi abbraccio forte e vi auguro un Santo Natale.

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