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martedì 11 ottobre 2016

"Ave verum corpus" di Wolfgang Amadeus Mozart


Oggi voglio proporvi un capolavoro della musica universale: l "Ave Verum Corpus" musicato d W.A. Mozart nel 1791.

Il testo è una preghiera composta da un autore sconosciuto nel XIV secolo che ha come tema la Presenza viva e reale del Signore Gesù nell'Eucarestia. Ve lo metto anche con la traduzione italiana.


«Ave Verum Corpus natum de/ex Maria Virgine
Vere passum, immolatum in cruce pro homine,
Cujus latus perforatum unda fluxit et sanguine,
Esto nobis praegustatum in mortis examine.
O Jesu dulcis, O Jesu pie, O Jesu, fili Mariae,
Miserere mei. Amen. »
(IT)
« Ave, o vero corpo, nato da Maria Vergine,
che veramente patì e fu immolato sulla croce per l'uomo,
dal cui fianco squarciato sgorgarono acqua e sangue:
fa' che noi possiamo gustarti nella prova suprema della morte.
O Gesù dolce, o Gesù pio, o Gesù figlio di Maria.
Pietà di me. Amen. »



E' un brano che chi canta in coro, come me, conosce bene. Nella sua semplicità è un capolavoro.
La versione che vi ho messo contiene delle annotazioni che non sono state scritte da me ovviamente, ma con cui concordo in pieno.

Vi invito a sentire questo brano con le cuffie in un ambiente protetto, magari nel chiuso della vostra stanza, in atteggiamento di preghiera. Perchè il testo e la musica sono una preghiera.
Buon ascolto e vi abbraccio,

P.S. Questo post l'ho scritto pensando ad un ragazzo speciale: Francesco Messina.
Francesco aveva fatto l'Esperienza Comunitaria circa 10 anni fa e mi aveva colpito per la sua grande gioia di vivere. Per un pò di tempo ci siamo frequentati e ricordo tante sue piccole gentilezze ed attenzioni.

Era andato a studiare fuori ed era diventato un fisioterapista sensibile, capace e stimato. A fine gennaio ha scoperto di avere un tumore e ha affrontato questa cosa con coraggio ed autoironia mettendo su FB le foto mentre faceva la chemioterapia o la cicatrice sulla testa quando lo hanno operato per una metastasi.

Ci eravamo sentiti e ci eravamo fatti una promessa: che ci saremmo fatti un giro di bici insieme.
Poi è peggiorato rapidamente e sabato scorso, a 28 anni, è tornato a Casa.

Alice, che negli ultimi tempi lo aveva visto più di me e sapeva cose che io non sapevo, mi ha raccontato di lui, dei suoi desideri. E debbo dire che, all'inizio, questa cosa mi ha reso il cuore pesante. Perchè?
Perchè ho pensato a quanto sarebbe stato bello se questi suoi desideri li avessi potuti ascoltare di persona e magari, chissà, realizzarli insieme.

Perchè ho pensato che, se avessi un decimo del suo coraggio, a quest'ora sarei una persona migliore.
E se riuscissi a trasmettervi un decimo della sua fede a quest'ora...beh...smuoveremmo le montagne.
E non vi nascondo che, ogni volta che ci penso gli occhi si riempiono di lacrime.
Ma le lacime sono una cosa buona, vuo, dire che il cuore è coinvolto.

Ora che so che mi guarda dal Paradiso so che io non ho più scuse per fare ciò che il Dio Padre mi chiama ogni giorno a fare. E questo è quanto.
Vi abbraccio un'altra volta e vi voglio bene,

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