Oggi vi
propongo una canzone di Giorgio Gaber.
Come
sempre usate la regola del “tanto-quanto”.
Se vi aiuta e vi serve bene, altrimenti mettete da parte.
Quando sarò capace d’amare Quando sarò capace d’amare
probabilmente non avrò bisogno con la mia donna non avrò nemmeno
di assassinare in segreto mio padre la prepotenza e la fragilità
di assassinare in segreto mio padre la prepotenza e la fragilità
né di far l’amore con mia madre in sogno. di un uomo bambino
Quando sarò capace d’amare Vorrò una donna che se io accarezzo
vorrò una donna che ci sia davvero una poltrona, un libro o una rosa
che non affolli la mia esistenza lei avrebbe voglia di essere solo
ma non mi stia lontana neanche col pensiero. quella cosa
Quando sarò capace d’amare Potrò guardare dentro al suo cuore
vorrò una donna che non cambi mai e avvicinarmi al suo mistero
ma dalle grandi alle piccole cose non come quando io ragiono
tutto avrà un senso perché esiste lei. ma come quando respiro
Quando sarò capace d’amare E nel silenzio delle notti
farò l’amore come mi viene con gli occhi stanchi e l'animo gioioso
senza la smania di dimostrare percepire che anche il sonno è vita
senza chiedere mai se siamo stati bene. e non riposo.
Quando sarò capace d’amare Un amore senza sensi di colpa
mi piacerebbe un amore senza alcun rimorso
che non avesse alcun appuntamento egoista e naturale come un fiume
col dovere che fa il suo corso
Senza cattive o buone azioni
senza altre strane deviazioni
che se anche il fiume le potesse avere
andrebbe sempre al mare.
Così vorrei amare.
Vorrei
che metteste il testo di questa canzone in parallelo con questo.
“Una volta per tutte dunque ti viene imposto un breve precetto: ama e fa’ ciò che vuoi; sia che tu taccia, taci per amore; sia che tu parli, parla per amore; sia che tu corregga, correggi per amore; sia che perdoni, perdona per amore; sia in te la radice dell’amore, poiché da questa radice non può procedere se non il bene”.
Forse
qualcuno di voi lo ha riconosciuto: è Sant’Agostino
(nel caso specifico è il
suo commento alla Prima lettera di san Giovanni)
La frase che vi ho messo in grassetto è quella che, per me, spiega il senso di tutto.
SE c'è in noi la radice dell'amore ovvero Dio Padre (la cui verità Gesù ci ha fatto conoscere) allora potremo fare veramente tutto perchè da Dio non può venire che il bene.
Il desiderio di Gaber di amare senza "sovrastrutture", senza interpretazioni psicoanalitiche, senza sensi di colpa, col desiderio di avvicinarsi al mistero di chi gli sta accanto senza timore si comprende e si compie leggendo Agostino il quale (e basta leggere qualche sua biografia o le sue "Confessioni") era uno che cercava la verità e l'amore e trovo entrambi.
Ricordatevi cosa ci ha detto Padre Giuffrida questa estate:
Dice San Giovanni:
Ricordatevi cosa ci ha detto Padre Giuffrida questa estate:
"Amare è un atto della volontà. Io VOGLIO amare."
Quindi non basta il desiderio. C'è una scelta da fare. E questa scelta ci misura.
Dice San Giovanni:
Chi osserva i suoi comandamenti dimora in Dio ed egli in lui.
E da questo conosciamo che dimora in noi: dallo Spirito che ci ha dato.
Si può
obbedire solo a chi si ama e si può amare solo chi si conosce.
Nessun commento:
Posta un commento