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martedì 15 marzo 2016

L'amore secondo Arisa


Cari tutti, oggi vi propongo un piccolo percorso musicale.

Piccola premessa: domenica scorsa noi "più grandi" abbiamo avuto un piccolo ritiro in cui ci è stato proposto per la meditazione il Vangelo del Mercoledì delle Ceneri (Mt 6,1-6; 16-8)
insieme ad una semplice domanda:

"cosa nella tua vita ti impedisce di vivere questo Vangelo?"

Personalmente ho trovato questa risposta: Le aspettative.
Sia le aspettative che io ho nei confronti di Dio, sia quelle che io penso che Dio (e gli altri di conseguenza) abbia nei miei confronti. E' questo che mi affatica nel mio rapporto con Dio, con me stessa e con gli altri.

A questo punto mi viene da dire che "l'Amore è un'altra cosa" come la canzone





Senti che ci manca qualcosa,
che c'è sempre una scusa,
che la gioia si è offesa,                                       ovviamente non si sa a cosa si vuole riferire la
che non c'è la scintilla,                                       canzone, ma sicuramente esprime il disagio per
che si è spenta la stella,                                      qualcosa che, a torto o a ragione, manca
ma una colpa non c'è.

Resta che una parte del cuore
sarà sempre sospesa
senza fare rumore,                                             l'attesa che questo qualcosa ritorni è espressa come
come fosse in attesa                                           come un bisogno del cuore, della parte più vera di noi
di quel raggio di Sole,                                        ed è qualcosa che illumina e che viene dall' Alto
che eravamo io e te

Questa cosa che viene dall' Alto che qualcosa di prezioso, da contemplare e meditare così così come sentiamo in quest'altra canzone








Bene, sei entrato nel cuore
Però ci vuoi abitare  
mi chiedi il permesso                                                 l'amore vero "chiede il permesso" ovvero
Ed io non so che dire                                                 non forza, non costringe
Premetto che prima alla parola "amore", tremavo

Bene, facciamo progetti
per questa nostra vita                                                Il bisogno di "dare un futuro" dimostra    
Che ha tanti difetti e a volte va in salita                   il fatto che l' amore vero non è un sentimento
Ma in due la fatica diventa circostanza


Vi ho messo in evidenza l'ultimo verso perché per me è il più pieno di significato.
Spesso si dice che "se una cosa ti pesa" allora non è fatta con amore. Non è proprio così.
La fatica rimane. Solo che assume un valore diverso: diventa "circostanza" ovvero una


"Condizione particolare che accompagna un fatto e ne determina la natura e l’importanza"

La fatica quindi non è una condanna, ma qualcosa che dà valore a quello che facciamo.
Il presupposto però è che "si faccia in due". E che l'altro sia Dio o il prossimo poco cambia.
Per fare le cose in due però bisogna essere insieme. Ed ecco che torniamo ai rapporti.

Come ho già scritto  l fulcro è il rapporto con il Padre. Ed i rapporti si tengono su con piccole cose. Questo vale con Dio e proprio per questo vale con gli altri.

Questo per dire che quello che sembra scontato magari così scontato non è o quello che non sembra importante forse in realtà è proprio quello che è indispensabile.

In tutto questo l'unico che non fa mai mancare la sua parte è Dio Padre.
Di questo siatene certi.
Vi abbraccio,




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