<<Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.>>.
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.>>.
(Letture bibliche: Dt 26,4-10; Salmo 90; Rm 10,8-13, Lc 4,1-13 )
La liturgia della Parola di questa domenica ci mette in
guardia da ogni tentazione in questi giorni di Quaresima: saremo tentati!
Ma
Gesù ci insegna che proprio nel momento della prova e della fatica si può dare
prova di coraggio in favore della nostra fede. Non scendere a compromessi,
questo ci insegna Gesù nel brano del Vangelo di Luca.
Contro ogni tipo di
“tentazione” che può apparire bella ai nostri occhi, appetitosa, bisogna
rispondere con un NO deciso, ricordando che solo il Signore è datore di ogni
bene, come ci ricorda il salmista:
«Mi
invocherà e io gli darò risposta, nell’angoscia io sarò con lui,
lo libererò e
lo renderò glorioso»
e ancora l’apostolo Paolo:
«Chiunque crede in lui non sarà
deluso… chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato».
E la prima
lettura ci fa fare esperienza del “ricordo”: ci riporta indietro nel tempo,
quando il popolo d’Israele, schiavo d’Egitto, uscì da quella terra di grande
umiliazione e sofferenza per mano del loro Dio.
Il popolo “grida” al Signore e
Lui “sente” questa voce e “vede” l’umiliazione dei suoi figli; è già successo e
perciò come loro, anche noi saremo liberati dalla nostra sofferenza, dalla
nostra umiliazione, dalle nostre schiavitù di tutti i giorni, dalla tentazione,
quando invocheremo il nome del Signore.
Siamo chiamati all’esperienza della
figliolanza e dell’appartenenza in questo giorno di festa:
siamo figli di un
Padre che sempre salva.
Gesù risponde alla paura con l'affidamento totale e esclusivo al Padre, io mi fido del Padre e del suo amore, non ho bisogno di forzare la mano, di vedere, di piegare Dio a fare la mia volontà, "sia fatta la tua volontà" ci ha insegnato a pregare così.
Gesù ha fatto la sua scelta: annunciare il Padre così come egli è..senza mezzucci, senza compromessi. Solo la verità.
Anche noi siamo chiamati a confrontarci con la Verità anche a costo di farci ma è l'unica che fa vivere e fa liberi
Ci sono dei momenti nella vita in cui bisogna fare una scelta
di campo e decidere CHI vogliamo essere. Anche Gesù, in quanto uomo, non sfugge
a questa “regola” di vita.
Da bravo ebreo va nel deserto, che è il luogo in cui il popolo
di Israele ha fatto esperienza di Dio, ma è anche il luogo in cui più
facilmente può sentire la voce del Padre.
Non c’è nessuno nel deserto!
E’ un po’ come quando noi andiamo in ritiro a san Fratello:
niente cellulare, niente televisione, niente videogame…
Gesù però fa anche un’altra cosa: digiuna.
Come ci si deve separare dalle parole delle persone per poter
sentire la Parola del Padre, così ci si deve separare dal superfluo del cibo perché
sia il Padre che ci dia quello che ci è necessario per vivere.
Corpo e anima non sono entità separate, ma compongono indissolubilmente
la nostra natura. La moderna psicologia non si è inventata proprio nulla.
Gesù quindi va nel deserto: prega e digiuna per 40 giorni.
Un
tempo compiuto in cui fa la sua scelta.
Gesù va nel deserto perché si deve guardare dentro, lasciare
che la luce della Sua natura divina illumini la Sua natura umana, Lui sarà il
Messia nella Sua natura divina come nella Sua natura umana, partendo però dalla
verità dell'amore del Padre e dalla verità di se stesso.
Si capisce, allora, questa domanda ripetuta del diavolo (“colui
che separa”):
Sei figlio di Dio? Quale è la verità? Sei proprio convinto di
sapere
chi sei Tu e chi è Dio?
La prima tentazione sarà quella dei bisogni:
tu sei i tuoi
bisogni, la tua fame, il tuo desiderio di arrivare, di essere qualcuno, di
stare bene, di piacere, quindi usa il tuo potere (la tua vita) per soddisfare i
tuoi bisogni.
Gesù svela l'inganno: l'uomo ha fame sì, ma di Dio, non dei
propri capricci, la fame d'amore si sazia solo quando incontra l'amore in
persona, e questo attraverso la Parola che ogni giorno stabilisce un ponte tra
noi e Dio, una via che ci insegna chi è Dio e chi siamo, a vivere e diventare
uomini e donne veri, autentici, maturi.
La seconda tentazione è quella del potere:
tu sei vivo,
realizzato, sei te stesso nella misura in cui puoi disporre della vita degli
altri, hai il potere, per cui puoi importi sugli altri e disporre di loro come
vuoi.
Gesù però conosce il Padre e sa che il Suo potere è diverso:
dare la vita, custodirla e farla crescere, dare la propria vita affinché gli
altri possano vivere: la vita di una mamma che si dona ai figli, di uno sposo
che si dona alla sposa, di chi fa il proprio lavoro o studia per il bene degli
altri.
La terza tentazione è quella della sfiducia, del “mettere alla
prova Dio”
Siamo sicuri che mi vuole bene? Vediamo!
Vedere per credere, toccare
con mano contro affidarsi, sottomettere anche Dio alla propria voglia di
controllare tutto. Gesù risponde alla paura con l'affidamento totale e esclusivo al Padre, io mi fido del Padre e del suo amore, non ho bisogno di forzare la mano, di vedere, di piegare Dio a fare la mia volontà, "sia fatta la tua volontà" ci ha insegnato a pregare così.
Gesù ha fatto la sua scelta: annunciare il Padre così come egli è..senza mezzucci, senza compromessi. Solo la verità.
Anche noi siamo chiamati a confrontarci con la Verità anche a costo di farci ma è l'unica che fa vivere e fa liberi
Sappiamo stare nella verità, ti vuoi abbastanza bene da
stare nella verità o ti nascondi ancora nelle bugie interiori?
La quaresima inizia qui: dal fare verità; allora saprai chi sei e chi è Dio.
Dice un salmo:
Beato chi trova in te la sua forza
e decide nel suo cuore il santo viaggio.
Buon viaggio di Quaresima a tutti.
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