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sabato 3 dicembre 2016

II Domenica di Avvento 4 Dicembre 2016


«Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!»

(Letture bibliche: Is 11,1-10; Sal 71; Rm 15, 4-9 ; Mt 3,1-12)

La Liturgia di oggi è un richiamo forte a metterci in sintonia con il Signore che viene.
Se la settimana scorsa si diceva che non bisognava !aspettare il Signore come si aspetta il proprio turno alla posta", oggi, se ancora non l'avessimo capito, la Scrittura ci avverte che non è uno scherzo. Dio va preso sul serio perchè Lui ha preso sul serio noi.

Ci ha presi talmente sul serio che ha deciso di prendere la nostra natura umana. 
Con tutti gli annessi e connessi.

Questo è il senso delle parole di Giovanni Battista. Ai farisei e sadducei che venivano a battezzarsi evidentemente "pro forma" dice in maniera chiara "Fate dunque un frutto degno della conversione"

Guardate che la cosa riguarda anche noi. Riguarda noi tutte le volte che andiamo a messa per abitudine, perchè ci vanno i nostri genitori, i nostri amici. Tutte le volte che ci confessiamo magari perchè "non si sa mai" o facciamo la comunione perchè "la fanno tutti e poi la gente chissà che pensa"...

Giovanni Battista è chiaro: il tempo dei giochetti, del tenere il piede in due scarpe è finito.

Così come è finito il tempo di "coprirsi" dietro alla santità, vera o presunta non ha importanza, dei nostri familiari e/o direttori spirituali. 

Siamo noi che dobbiamo scegliere. E ci dobbiamo prendere la responsabilità di questa scelta fino in fondo perchè sta venendo Colui che questa scelta l'ha fatta.

Il frutto di questa scelta è la pace.

Lo profetizza Isaia quando mette insieme il lupo e l'agnello, quando parla del Messia come colui che "percuoterà il violento con la verga della sua bocca".

La verità si dimostra per se stessa. E' nella realtà delle cose. Basta farla vedere.
Gesù, vero Dio e vero Uomo, è la verità in carne ed ossa.

Per annunciare questa verità allora si può anche fare la follia di gridare nel deserto del cuore, gli si può rendere gloria anche, e sopratutto, nelle avversità della vita.

Certi che, come ci dice San Paolo, il "Dio della speranza e della consolazione" verrà in nostro aiuto e ci insegnerà la sapienza e l'intelletto per leggere la realtà come Lui la vede.
Vi abbraccio,

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