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martedì 29 marzo 2016

"Giustezza" e Misericordia: due logiche a confronto: la novità di Cristo nella storia dell'uomo.




"Quando ad una natura felice l'uomo ha la fortuna di aggiungere una buona educazione, suole divenire un essere superlativamente mite e divino"

Per chi, come me, ha fatto i suoi studi superiori al Liceo Classico Mario Cutelli di Catania questa frase di Platone è familiare. Infatti si trovava proprio sull'architrave dell'ingresso. 
Entravi, alzavi lo sguardo e la vedevi.

Era una frase che mi colpiva perchè parlava delle possibilità dell'uomo, della bellezza della conoscenza e dell' importanza dell'educazione.

Insomma era una frase che racchiudeva tante cose. Tutte importanti.

Era una di quelle frasi che ti rendevano orgogliosa di fare il liceo classico perchè era l'unico indirizzo che ti permetteva di entrare strettamente a contatto con una cultura che, nell'immaginario collettivo, era (ed è) sinonimo di bellezza, saggezza, cultura e  così via.

domenica 27 marzo 2016

Domenica di Pasqua 27 Marzo 2016



«Cristo, nostra Pasqua, è immolato:
facciamo festa nel Signore»

(Letture bibliche: At 10,34.37-43; Sal 117; Col 3,1-4; Gv 20,1-9)

Dopo aver vegliato, insieme a tutta la comunità riunita in preghiera, nella notte del sabato santo, il mattino di Pasqua, celebriamo l’annuncio che risuona nella Chiesa nel mondo: Cristo è risorto, vincendo, una volta per sempre, la morte con la vita.
È questo che ascoltiamo oggi nella liturgia della parola ed è questo che siamo chiamati a custodire e testimoniare, insieme agli apostoli, nella nostra storia personale.
L’evento della risurrezione di Gesù non è un “miracolo” ma storia concreta, realmente accaduta, ricordata con insistenza da Pietro, dopo aver visto con i suoi occhi quella pietra rotolata davanti al sepolcro, la tomba vuota, le bende per terra, il sudario ripiegato in un luogo a parte.

venerdì 25 marzo 2016

Via Crucis 2016






Cari tutti,
questa sera alle 20, come è ormai da tradizione, abbiamo animato la Via Crucis parrocchiale ai Martiri Inglesi di Sant'Agata Li Battiati guidata dal parroco Padre Piero e da Padre Lupo.

Quest'anno delle piccole grandi novità:

1) Le stazioni sono state animati dai ragazzi del post-cresima nella loro quasi totalità (11 su 14)

2) Per la prima volta dopo "millenni" siamo riusciti a preparare un testo scritto ordinatamente e       disponibile fin da subito. Meglio tardi che mai!

Venerdì Santo – Passione del Signore 25 Marzo 2016



«Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte, alla morte di croce. Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è sopra ogni altro nome»

(Letture bibliche: 52,13 – 53,12; Sal 30; Eb 4,14-16; 5,7-9; Gv 18,1 – 19,42)

In questo giorno di Passione la Chiesa non celebra l’Eucaristia perché è già passato il clima di festa: il Signore è morto e perciò siamo chiamati a digiunare, a fare silenzio e contemplare solo la croce, segno dell’amore folle di Dio per l’uomo.
La liturgia della parola in questa contemplazione ci accompagna, mostrandoci nella prima lettura il Servo del Signore nel momento in cui attua la missione di liberare il popolo dai peccati, accettando umiliazioni e dolori: è lo stesso sacrificio che Gesù compie per la salvezza nostra.
«Pur essendo Figlio, imparò tuttavia l’obbedienza dalle cose che patì» ricorda l’apostolo Paolo nella lettera agli Ebrei, e mostra a noi come la Passione di Gesù sia veramente una passione gloriosa, perché trasforma la sconfitta in vittoria, il luogo dell’infamia, la croce, in centro di attrazione universale:

giovedì 24 marzo 2016

Giovedì Santo Missa in Coena Domini 24 Marzo 2016



«Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore: che vi amiate a vicenda, come io ho amato voi»

(Letture bibliche: Es 12, 1-8.11-14; Sal 115; 1Cor 11, 23-26; Gv 13, 1-15)

La Chiesa inaugura il suo cammino verso la Pasqua del Signore proprio oggi, ricordando l’ultima cena di Gesù nella quale il Maestro istituisce l’Eucaristia, come rendimento di grazie a Dio e il servizio fraterno della carità: gesti che vanno ripetuti nel tempo.
«Come ho fatto io, così anche voi»,
è questo l’ultimo insegnamento del Cristo per i suoi discepoli: la condivisione continua della mensa, come memoriale della «nuova ed eterna alleanza», vissuta nel mangiare e bere del Corpo e Sangue di Gesù, e la cura verso i fratelli, l’amore gratuito verso il prossimo che non chiede nulla in cambio, se non la gioia del dono stesso.

martedì 22 marzo 2016

Chiamati, come Maria, a diventare testimoni dell’amore (Riunione 12 Marzo 2016)


chiamati, come maria,

a diventare testimoni dell’amore




Venerdì Santo “Ai piedi della croce stava sua Madre”



Passi:              Sal 30

   Eb 5, 7-9

                        Gv 19, 25-27


Giaculatoria:


“Regina dei martiri, prega per noi”


La Settimana Santa è un’occasione sempre nuova per fare memoria degli immensi e meravigliosi doni che Dio ha fatto all’umanità per ricondurla in comunione con Lui.

Leggiamo il passo di Giovanni e cerchiamo di immaginarci la scena che l’evangelista vuole descriverci.

Oggi viviamo in un mondo che è bravo a dimenticare: dimenticare le proprie origini, la propria storia, i propri affetti. L’uomo contemporaneo dimentica per rendersi indipendente, per creare l’illusione che da solo può comunque andare avanti, perché tanto, prima o poi, le persone, gli amici, i genitori ci deludono; tanto vale procedere da soli: legittimo, ma sbagliato.

venerdì 18 marzo 2016

Domenica delle Palme 20 Marzo 2016




<< Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome
>>

(Letture bibliche: Is 50, 4-7; Sal 21; Fil 2, 6-11; Lc 22, 14-23, 56)

Con la Domenica delle Palme la Chiesa dà inizio alla Settimana Santa. Settimana dove il tempo si allarga e si riempie di significato contemplando la Passione, la Morte e la Resurrezione di Gesù. L'evento centrale della nostra salvezza, cioè della nostra ritrovata comunione con il Padre, il motivo per cui Dio si è fatto carne.

Da subito la Chiesa ci fa vedere il bivio fondamentale di questi giorni.
Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo ci viene presentato oggi PRIMA accolto da una città festante che lo acclama Re e POI protagonista di quegli eventi chiamati Passione.

Dico "protagonista" perché Gesù non muore perché si trova inconsapevole"in balia degli eventi", ma perchè, se doveva portare su di sé TUTTA la miseria umana, allora TUTTO doveva vivere: la paura, il tradimento, la volenza fisica e morale fino alla morte ed una morte infame.

Le parole profetiche di Isaia ci illuminano:

"Il Signore Dio mi assiste,per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso."

Quella che, per Isaia, era "una parola da dare allo sfiduciato" diventa un corpo che si dona e sanguina, una voce che parla e che salva.


martedì 15 marzo 2016

L'amore secondo Arisa


Cari tutti, oggi vi propongo un piccolo percorso musicale.

Piccola premessa: domenica scorsa noi "più grandi" abbiamo avuto un piccolo ritiro in cui ci è stato proposto per la meditazione il Vangelo del Mercoledì delle Ceneri (Mt 6,1-6; 16-8)
insieme ad una semplice domanda:

"cosa nella tua vita ti impedisce di vivere questo Vangelo?"

Personalmente ho trovato questa risposta: Le aspettative.
Sia le aspettative che io ho nei confronti di Dio, sia quelle che io penso che Dio (e gli altri di conseguenza) abbia nei miei confronti. E' questo che mi affatica nel mio rapporto con Dio, con me stessa e con gli altri.

A questo punto mi viene da dire che "l'Amore è un'altra cosa" come la canzone





Senti che ci manca qualcosa,
che c'è sempre una scusa,
che la gioia si è offesa,                                       ovviamente non si sa a cosa si vuole riferire la
che non c'è la scintilla,                                       canzone, ma sicuramente esprime il disagio per
che si è spenta la stella,                                      qualcosa che, a torto o a ragione, manca
ma una colpa non c'è.

Resta che una parte del cuore
sarà sempre sospesa
senza fare rumore,                                             l'attesa che questo qualcosa ritorni è espressa come
come fosse in attesa                                           come un bisogno del cuore, della parte più vera di noi
di quel raggio di Sole,                                        ed è qualcosa che illumina e che viene dall' Alto
che eravamo io e te

Questa cosa che viene dall' Alto che qualcosa di prezioso, da contemplare e meditare così così come sentiamo in quest'altra canzone




venerdì 11 marzo 2016

V Domenica Di Quaresima 13 Marzo 2016




<<Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore, perché io sono misericordioso e pietoso>>.

 (Letture bibliche: Is 43, 16-21; Sal 125; Fil 3, 8-14; Gv 8, 1-11)


«Dimentico del passato e proteso verso il futuro, corro verso la mèta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù» 



questa è l’esortazione che Paolo rivolge alla comunità di Filippi, lui al quale, come la donna adultera del Vangelo secondo Giovanni, è stata perdonata tutta la sua colpa passata per un dono più grande che lo attende nel Regno dei cieli. 

Gesù inaugura un nuovo metro di giustizia: una legge che guarda in faccia alle persone per la loro vita e non per la loro morte, un giudizio che perdona e non condanna. 

Gesù porta a compimento la legge, rivoluzionandola e anche il profeta Isaia ce lo dice: 



«Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa».


Lì dove l’uomo vorrebbe la morte del peccatore, Gesù innesca una nuova vita a partire dal perdono, che è un “dono – per” chiunque si lascia toccare dalla sua misericordia. 


mercoledì 9 marzo 2016

"IL SEGRETO è guardare con occhi diversi" by Carla Bonaccorso




Forse a qualcuno può sembrare strano… ma in realtà, non è assolutamente strano!

A volte ci facciamo trascinare dalla stessa monotonia scolastica, quotidiana, e non ci godiamo ogni momento della nostra vita, invece noi dobbiamo vivere ogni secondo, ogni minuto, ogni ora, ogni giorno della nostra vita, perché il tempo che noi trascuriamo non ci ritorna più, è stato tempo perso, è stato “tempo non vissuto come avremmo dovuto” e chissà quante cose ci siamo persi, senza saperlo. 

Purtroppo la monotonia ci porta la noia, la stanchezza, la voglia di “non fare niente”, ci fa sentire strani con noi stessi e con gli altri, non ci fa vivere pienamente la giornata; in poche parole non ci fa essere NOI STESSI.

martedì 8 marzo 2016

Nausicaa della Valle del Vento



« Una potentissima civiltà industriale, sorta ad est del continente eurasiatico, nel giro di qualche secolo si diffuse in tutto il mondo privando la Terra delle sue ricchezze, inquinando l'aria e plasmando a suo piacimento le varie forme di vita. Questa civiltà mille anni dopo la propria nascita raggiunse il suo apice, a cui seguì un declino improvviso. Nella guerra nota come I sette giorni di fuoco, le città furono incendiate da nuvole di vapore velenoso. La tecnologia complessa e raffinata del passato era ormai completamente perduta. La quasi totalità della superficie terrestre era divenuta sterile e improduttiva. La civiltà industriale non risorse mai più, e gli uomini si adattarono a vivere lunghi anni di crepuscolo. »


La protagonista  della storia è Nausicaa, figlia del re Jhil dell Valle del vento, che vive in una vallata molto piccola con circa 500 abitanti che, nello scenario che ci viene presentato, è un piccolo paradiso.

Infatti gran  parte delle terre del pianeta sono occupate dal cosiddetto Mar Marcio (o Giungla tossica): un ambiente ostile pieno di giganteschi insetti e piante che rilasciano miasmi velenosi che si può attraversare solo con maschere speciali. Questa giungla è in espansione e Nausicaa, nel corso della storia, scoprirà la sua funzione e il segreto che c'è dietro.

La vita tutto sommato scorre tranquilla ma, parafrasando l'incipit di un noto videogioco,"l'uomo non cambia mai" quindi la pace della Valle del Vento e dei suoi abitanti verrà presto sconvolta da una nuova guerra.

In questo scenario Nausicaa sarà costretta a lasciare casa per affrontare al meglio questa situazione e, nel suo viaggio, si addentrerà sempre più nelle profondità del mistero del mondo che conosce e dell'animo umano.

venerdì 4 marzo 2016

IV Domenica di Quaresima 6 Marzo 2016



<<Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te>>.

 (Letture bibliche: Gs 5, 9.10-12; Sal 33; 2Cor 5, 17-21; Lc 15, 1-3.11-32)



Questa domenica si riuniscono attorno a Gesù scribi e farisei che mormorano sul suo atteggiamento con i peccatori. Pur essendo dei maestri e degli esperti della legge, anche loro hanno bisogno di metafore, di esempi concreti ritagliati dall’esperienza storica, personale ed umana per poter comprendere le cose di Dio. 

Così Gesù passa a raccontare la storia di una famiglia, di un padre e dei suoi due figli.

Tre verbi per sintetizzare la meditazione: partire, rientrare ed essere

Il figlio parte per investire la sua vita, per diventare adulto, responsabile delle sue scelte. Nella partenza però, vissuta come rinnegamento del padre, della sua storia personale, farà esperienza della perdita del proprio valore, della propria ricchezza interiore, della propria dignità di figlio.