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venerdì 6 novembre 2015

XXXII Domenica del Tempo Ordinario 08 Novembre 2015




32° Domenica del T.O. - 8 Novembre 2015

«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli»

(Letture bibliche: 1Re 17, 10-16; Sal 145; Eb 9, 24-28; Mc 12, 38-44)

La liturgia della Parola di questa domenica ci mette in guardia da un cristianesimo troppo appariscente, che cerca i primi posti per darsi a vedere 

(guardate che bravo cristiano sono: vado a messa tutte le domeniche, lascio sempre qualche moneta nel cestino delle offerte, posso fare la comunione perché sono migliore di quelli che vengono solo a scaldare la sedia, ecc.)

La liturgia ci invita a guardare a coloro i quali risultano “anonimi” nelle nostre assemblee, i “poveri in spirito” delle beatitudini, che insegnano ad offrire (come dono gratuito) tutto se stessi perché non hanno nulla da dare se non la loro presenza agli occhi di Dio, che sorride guardandoli.

È felice colui che nel dono di sé scopre la ricchezza più vera nella sua povertà: il «molto» dei molti ricchi diventa il superfluo; il «poco» dell’unica povera diventa l’essenziale, la vita stessa. 


Gesù, seduto nel Tempio affollato, riconosce la vedova, prima ancora di vederla, nella sintonia dei cuori che comunicano, tra di loro, il bisogno di cercarsi e di trovarsi nell’unica relazione d’Amore che li sazia di vita, unico vero cibo. 

La vedova del Vangelo di Marco, come anche la vedova che incontra il profeta Elia, nel primo libro dei Re, sono modello autentico della fede cristiana che si risolve nell’ affidarsi totalmente a Dio. Esse donano tutta la loro vita, tutto quanto avevano per vivere perché l’esperienza della povertà ha insegnato loro a riconoscere l’essenziale, la presenza di Dio nelle loro vite. 

Allora sì, fa eco nel cuore quella preghiera di Sant’ Ignazio che ricorda il principio e il fondamento della nostra stessa vita: creati “solo” per lodare, riverire e servire Dio, nostro Signore e così raggiungere la salvezza.

La via per accedere al Regno di Dio è quella che non trova strade nel mondo, unica rotta che non trova vicoli interrotti, solo autostrade in direzione d’andata, senza ritorno....


Certe volte ci sembra che Dio con noi si comporti come Elia con la vedova.

Ma come, già sono nei guai fino al collo, non so se sopravviverò fino a domani…e tu sei qua a chiedermi di dare ancora qualcosa ?

Questo succede quando consideriamo Dio come una sorta di “distributore automatico”: finchè chiediamo noi va bene (e guai se quello che vogliamo non arriva subito), quando sentiamo che è LUI a chiedere…beh allora…tutta un’altra storia.

Siamo più pagani della vedova di Sarepta (che lo è solo "geograficamente") la quale, nonostante la carestia, si fida delle parole di Elia e lo sfama. 
E Dio la ricompensa come sa fare lui…con un’ amore senza limite.

Sì, perché Dio agisce così. Vuole farci sperimentare come ama Lui. Senza limite e senza logica. Non gli basta essere il “sovrano illuminato” che ci concede di essere felici quel tanto che basta per non cadere nella disperazione.

Lui vuole condividere con noi la sua stessa natura. Lui non ha mezze misure, noi sì.

Noi rischiamo di diventare come gli scribi ed i farisei che Gesù condanna.
Lui stigmatizza quelli che parlano di Dio e Lo usano per il loro tornaconto. Di loro dice: “Avranno una condanna più severa

Gesù si è incarnato per questo: per dare alla logica di Dio occhi e cuore umani.
Ed è per questo che, in mezzo a quelli che donano il “superfluo” lui nota chi dona “tutto quello che ha” con la fiducia del figlio verso il Padre.

Non solo lo nota, ma chiama a sé i suoi amici e lo addita come esempio perché, mentre il ”mondo” vuole essere stupito con effetti speciali (nel bene e nel male), Dio aspetta i piccoli gesti nascosti e, grazie a chi li compie, si fa chicco di grano che "morendo dà molto frutto"


Vi chiedo di fare allora questo esercizio: 

1)    ri-cor-dare tutti quei piccoli gesti che avete ricevuto "gratis" e che vi hanno dato vita. Scriveteli sul quaderno e ringraziate per essi.

2)    Chiedete in preghiera di avere lo stesso sguardo di Gesù.

3)  Cercate di vedere i piccoli gesti di amore degli altri poi....      

                          iniziate voi!



2 commenti:

  1. Scusate il ritardo, a questo punto, rispondo qua così li condivido con voi! Allora io penso che i piccoli gesti sono quelli che segnano dentro, ad esempio quando Claudio mi ha regalato un libro che non potevo comprarmi e quando me l'ha regalato mi ha fatto pensare che mi pensa, che mi vuole rendere felice perché quel libro lo volevo davvero! Oppure la notizia che mio fratello mi vuole come madrina *-*! O un semplice complimento che ti aiuta a credere in te stessa! O anche un semplice "ti voglio bene" ❤!

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  2. Prego affinché Gesù mi faccia capire quali siano le cose importanti nella vita e che al superfluo possa non dare tanto peso!

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