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martedì 24 novembre 2015

This war of mine ovvero "In guerra non tutti sono soldati"







"In guerra, non tutti sono soldati"

Questa semplice, lampante verità è la base del concept di questo videogame indie che si potrebbe tranquillamente classificare come un survival gestionale a due dimensioni.

Solo che non saremo il soldato armato di tutto punto o il generale che deve decidere dove dislocare le truppe e quando attaccare, ma un civile braccato in una città sotto assedio, in una casa fatiscente, insieme ad altri disperati ciascuno con caratteristiche precise e bisogni (fisici e psichici) da soddisfare.

Quindi per prima cosa dovrai recuperare i materiali, riutilizzarli per creare le strutture che ti servono per sopravvivere (letto, cucina, banco da lavoro), affidare a ciascuno un compito e poi, la notte, mandare uno fuori a cercare altri materiali e provviste.

Solo che lo zaino non è la borsa di Mary Poppins e quindi dovrai decidere DOVE andare e COSA prendere ed ecco che bisognerà stabilire delle priorità.

Ogni azione dovrà essere ponderata nei minimi dettagli perchè ogni errore verrà pagato a caro prezzo..sopratutto dal punto di vista emotivo.



Gli sviluppatori  della 11Bit Studios (alcuni dei quali hanno vissuto sulla loro pelle il drammatico Assedio di Sarajevo) hanno volutamente puntato su meccaniche di gioco molto semplici (fondamentalmente basate sul "punta e clicca") per sviluppare maggiormente il coinvolgimento emotivo del giocatore.

La grafica fa il suo dovere, con una visuale chiara e funzionale e una palette tristissima, rigorosamente in bianco e nero, che riflette perfettamente l'intento degli sviluppatori e così la musica.

I luoghi a esplorare sono molteplici (e non tutti gestibili dall'inizio) quindi potremmo avere a che fare con gente tranquilla oppure con uomini armati. Rubare a questi ultimi senza un minimo di equipaggiamento o strategia equivale a morte certa.

Allo stesso modo non pensiate di cavarvela prendendovela con chi non si può difendere!

Non è possibile fare il cattivo uccidendo persone indifese o rubare a oltranza.

Il peso della guerra si fa sentire sul morale, e benché rubare sia preferibile a morire di fame, farlo ripetutamente porterà prima o poi il colpevole sull'orlo di una crisi da cui i compagni potrebbero non riuscire a tirarlo fuori in tempo prima che lo sventurato si suicidi...

Sì, avete capito bene...sì può morire di fame, per le ferite riportate in uno scontro, di malattia, oppure perchè gli avvenimenti ti sovrastano emotivamente...

Non aspettate quindi di "divertirvi" in senso stretto, anzi preparatevi ad una costante sensazione di angoscia e non aspettatevi di arrivare alla fine con tutti i personaggi in vita. Soprattutto nelle prime partite questo è praticamente impossibile.

Anche in questo il realismo è massimo: sopravvive chi ha più esperienza,

E' questo che gli sviluppatori volevano fare: farvi entrate in quella che è una dinamica vissuta da milioni di persone nel mondo ovvero essere continuamente minacciati nella sopravvivenza e non sapere cosa accadrà domani a te o ai tuoi amici.

Perchè allora giocarci?

Mi spingo ad affermare che più che un gioco, è una piccola esperienza di vita.

In situazioni estreme come mi comporterei? Posso rubare o uccidere un innocente per salvare la vita al mio amico malato? Posso rischiare il tutto per tutto pur di rimanere con la coscienza pulita?

In tutto questo si scopre che anche le più piccole cose possono essere fondamentali per sopravvivere: un buon libro da leggere, una poltrona su cui farlo, una radio da ascoltare per avere qualche notizia.

Tutte cose che noi reputiamo insignificanti, ma che, in situazioni come quelle, sono piccoli pezzi di una normalità costruita con fatica.


Il gioco è uscito nel novembre 2014 ha incassato nei primi due giorni l’equivalente dei costi di produzione. 

Recentemente è stato aggiornato con nuove location nonché un editor per scenari e personaggi (che sono scaricabili e giocabili) aumentando così la longevità a livelli esponenziali.

Lo si può trovare sulla piattaforma Steam in versione PC, Mac e Linus al costo di 18,99 euro.

Da poco è presente una versione per Android e IOS (compatibile per tablet)

Il 29 gennaio 2016 è prevista l'uscita (per PS4 e Xbox One) di The war of mine: The little one. Ovvero lo stesso concept con l'aggiunta di una componente nuova: quella dei bambini


Cosa dire: ecco un esempio di game indie fatto bene, profondo, non banale e i cui profitti vengono usati per migliore l’esperienza di gioco. 

Cosa che, nel mondo videoludico moderno non si vede tutti i giorni.




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