chiamati,
come maria, al disegno d’amore
che dio ha per noi
Annunciazione
del Signore (25 marzo)
Passi:
Is 7,10-14 Salmo 39
Eb 10,4-10 Lc 1,26-38
Giaculatoria:
“Eccomi,
Signore, si compia in me la tua Parola”
“Gioisci, figlia di Sion, il
Signore è con te” (Sof 3,14)
Come spunto per la meditazione
di questa tappa dello schema mariano leggiamo attentamente la prima
giaculatoria, tratta dal Vangelo di Luca, e cerchiamo, insieme, di afferrare bene
il senso delle parole che l’Evangelista usa. Che cosa sta dicendo, in pratica,
Maria all’Angelo?
ECCOMI, SIGNORE… :
Maria riconosce nell’Angelo la
voce del suo Dio e la sua prima parola è “Eccomi!”,
cioè “Sono qui!”, “Presente!”.
Con
queste parole Maria esprime il suo desiderio di farsi trovare da Dio, farsi
vedere da Dio nella verità, e riscatta Adamo che si nascose dopo
aver mangiato il frutto proibito.
…SI COMPIA IN ME… :
La parola “compiere” vuol dire
“riempire” fino in fondo, come quando, davanti al nostro cibo preferito, ci
riempiamo il piatto fino all’orlo.
Con
queste parole Maria esprime il suo desiderio di far entrare Dio in ogni fibra del suo essere.
…LA TUA PAROLA:
Che cos’è la Parola di Dio? Se
è vero che Gesù si è fatto uomo, ogni uomo per interagire ha bisogno di
parlare, e Gesù ha fatto della sua Parola la sua stessa vita, quindi la Parola
di Dio è Dio stesso, vivo e presente.
Con
queste parole Maria esprime il suo desiderio che Dio entri nella sua vita e che
sia una presenza viva, pulsante, come due vite legate da un
cuore solo.
Maria, però, che diventando
madre di Dio è diventata anche madre nostra, non esprime questi desideri solo
per sé, ma li lascia a tutti noi in eredità; quindi, noi stessi oggi possiamo esprime il desiderio di essere:
1. sempre presenti
davanti a dio, di
mostrarci a lui così come siamo, perché è così che Lui ci ama;
2. pieni della
parola di dio, ricolmi
di Dio: ovunque ci guardiamo, Dio è vivo e presente in noi;
e…
Manca qualcosa, come sempre
manca qualcosa, ma cosa?
C’è un giorno, nella nostra
vita in cui noi stessi abbiamo
pronunciato l’Eccomi di Maria:, il giorno della nostra Cresima. Quel giorno
siamo andati a messa, abbiamo partecipato al rito, poi siamo tornati a casa,
cena, regali e via con la solita vita. Sembra che tutto sia finito, oppure no?
Ritorniamo indietro un attimo:
se facciamo entrare la Parola di Dio dentro di noi, finisce tutto qui? Questa
Parola non è una formula magica, non è uno spirito che ci infesta: lo abbiamo
già detto, è parola e per
realizzarsi deve uscire fuori da noi, e allora facciamola uscire fuori! Gesù è
dentro di noi, non lasciamolo ingabbiato, poverino! Facciamolo uscire fuori,
mostriamolo a chi si è dimenticato di lui, a chi ha bisogno di ricordarsi
dell’amore che prova per noi!
La risposta all’annuncio
dell’incarnazione di Dio a Maria - e, come Maria, a tutti noi - sta tutta qua: Cristo vuole entrare dentro di te,
riempirti della sua presenza e diventare una cosa sola con te (Sacramento
della Comunione), e Io e Lui insieme diventiamo il progetto di amore che Dio
stesso desidera per me e che si realizza mattone dopo mattone, giorno dopo
giorno, mettendo in pratica quello che Gesù ci ha detto di fare: “Che vi
amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”, perché “Nessuno
ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”.
(Gv. 15,12-13)
Riflettiamo insieme adesso:
qual è stato o quali sono stati i momenti della mia vita in cui ho desiderato
le stesse cose che ha desiderato Maria durante l’annuncio dell’Angelo?
Durante
la settimana…
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