Solennità
di Tutti i Santi - 1 Novembre 2015
<<Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro>>
(Letture bibliche: Ap 7, 2-4.9-14; Sal 23; 1Gv 3, 1-3; Mt 5,
1-12)
<<La
testa in cielo e i piedi per terra>>, potrebbe essere questo lo slogan
per la solennità di tutti i Santi che ci invita a puntare lo sguardo in alto.
Il monte, luogo
privilegiato dell'incontro con Dio, ci mostra la logica disarmante del Vangelo che chiama "beati" coloro i quali
sono ritenuti dei "perdenti".
Le etichette umane inchiodano, non ammettono riscatto e
possono portare alla "morte"; al contrario, le parole di Gesù inaugurano
un linguaggio di benedizione, litanie di felicità che liberano dai giudizi e
dalle precomprensioni che il mondo ci spara addosso.
Le beatitudini sono al futuro, attendono un compimento, e
questo ci conferma che lo spazio d'azione per farci santi è il mondo stesso che
ci perseguita.
La fatica sarà ricompensata, come afferma il veggente
dell'Apocalisse:
<<Questi, che
sono vestiti di bianco, sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che
hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell'Agnello>> (cf. Ap 7, 13-14); SIAMO NOI.
Non solo la Scrittura
ci conferma nella nostra scelta di vivere nella gioia dell'incontro con il
Signore, ma anche l'esperienza dei Santi che, nel tempo, ci mostrano la
possibilità di accedere a quella Grazia infinita che è la Gloria eterna del cielo.
“Devi mostrarti invincibile, collezionare trofei”
Così
dice una nota canzone…
Gesù
afferma invece che la SANTITA’ è di chi arriva ultimo nella logica del mondo.
Di chi
piange, di chi risponde al male con il bene, di chi vive senza giustizia e la
cerca come il pane, di chi soffre delle sofferenze degli altri come fossero le
sue, di chi è limpido nei pensieri, nelle parole e nelle azioni, di chi porta la
pace con le sue opere e di chi è perseguitato a causa della giustizia.
Per la
logica del mondo tutto questo è una assurdità.
Per
Gesù invece è felice chi sta in comunione con il Padre e segue la SUA logica.
La
Santità è questa: l’intima confidenza con Dio Padre, e ci viene donata gratis con il Battesimo…poi
sta a noi tenerla viva e cercarla con tutte le nostre forze, con la fiducia del
figlio che sa che non potrà mai essere abbandonato.
Non a
caso l’unica beatitudine al presente è la prima: “Beati i poveri in spirito
perche di essi è il Regno dei
Cieli”.
Chi è povero,
chi aspetta la propria salvezza da Dio con la consapevolezza del mendicante,
chi ha la fiducia del bambino a cui basta stare accanto al padre per essere
felice e non avere paura, ebbene costui è già
beato perchè Dio non abbandona chi lo cerca con cuore sincero.
Questa
logica Gesù la sposerà fino alla fine, fino alla morte, fino all’estrema
povertà.
Vi lascio due
riflessioni:
1) Come vivo le mie “povertà”.
2) I miei pensieri, le mie parole, le
mie azioni sono rivolte ad accrescere la confidenza con Dio, mia e di chi mi sta intorno?
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