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venerdì 16 ottobre 2015

Chiamati all'amore del Padre come Maria (Riunione 10 ottobre 2015)

Immacolata Concezione (8 Dicembre)

Passi (dalla Liturgia della Festa):

Gen 3,9-15,20
Salmo 97,1-4
Ef 1,3-6,11-12
Lc 1,26-38

Giaculatoria:

Ave Maria Purissima
Abbiamo contemplato, o Dio, le meraviglie del tuo amore


giaculatòria s. f. [dal lat. tardo iaculatoria (prex), propr. «preghiera che si lancia verso il Cielo», femm. dell’agg. Iaculatorius «che serve a scagliare», der. di iaculari «lanciare»]. –
1. Breve e fervente preghiera, generalmente senza una formula prescritta, che può essere anche recitata mentalmente durante le comuni occupazioni: dire, recitare, bisbigliare una g., una serie di giaculatorie.


Nella riunione di oggi approfondiremo l’aspetto fondamentale di noi stessi: l’essere stati creati ad immagine e somiglianza di Dio.
In questo Maria (e con essa la Chiesa) ci aiuta comprendendo quella che è la sua Immacolata Concezione.

Maria, per grazia speciale (ovvero “per dono” di Dio) è nata immune dal “peccato originale” ovvero da quella mancanza di santità (“amicizia con Dio”) che era nel progetto originale di Dio padre e che è stata persa per un atto di sfiducia e superbia. ( cfr. Genesi 3)
In parole povere, quello che noi tutti ci viene donato con il Battesimo Maria (che è creatura) lo ha ricevuto “gratis”

Questo per la Chiesa Cattolica è un dogma ovvero:
“una verità soprannaturale contenuta, in modo implicito e esplicito, nella Rivelazione, e proposta dalla Chiesa come verità di fede, oggettiva e immutabile”
In parole povere la Chiesa proclama come verità oggettiva ed immutabile che la VERA natura è quella di essere DIVINI
Fatti a sua IMMAGINE E SOMIGLIANZA

Immagine: capacità di creare relazioni.
Basta ricordare il capitolo 2 della Genesi:

Somiglianza: capacità di compiere quello che Dio compie.

La somiglianza con Dio è tanto più facile quanto più stiamo vicini a Lui.
E come stiamo vicino al Signore?

SACRA SCRITTURA

SACRAMENTI


CARITA’


Maria con la sua vita ci manifesta la Chiesa.
Attraverso di lei la nostra socialità diventa ecclesialità.


COMPITI PER CASA

Recitare la giaculatoria
(annota sul quaderno “le meraviglie” di questa settimana)

Rileggere il testo biblico di oggi
(anche qui annotate cosa vi colpisce)

Rileggere il Vangelo di questa domenica (Mc 10,17-27)
“In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».

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