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venerdì 5 luglio 2019

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Anno C


«La pace di Cristo regni nei vostri cuori;
la parola di Cristo abiti tra voi 
nella sua ricchezza.»

(Letture bibliche: Is 66,10-14; Salmo 65; Gal 6,14-18; Lc 10, 1-9)


Com'è che ci eravamo lasciati la settimana scorsa? Ah sì: che l'amore vero è questione di vita o di morte. E Gesù lo ha incarnato perfettamente. 
Quella è la motivazione, l'essenza stessa per la quale si vive.
Fin qui ci siamo...forse.
Le letture di questa domenica non fanno altro che darci delle indicazioni di metodo...e sopratutto ci mettono di fronte (come al solito) alla verità delle cose.

Il  Vangelo di oggi è molto chiaro:
1)  "La messe è tanta" . Ecchevvoddì? 
Vuol dire che, udite udite, il mondo è bello. E sono belle anche le persone che incontriamo tutti i giorni. Sono belle perchè portano in sè il nucleo di una insopprimibile bellezza.
Bellezza che viene dall'Alto e con la quale siamo stati creati tutti.
Poi c'è chi lo sa e chi lo sa meno, ma tutti, e sottolineo tutti, siamo alla ricerca 
(anche "a tentoni" come direbbe San Paolo) di questa bellezza che è felicità piena e vera.

E' il buon principio ignaziano del "cercare e trovare Dio in tutte le cose". Principio che ti fa vedere l'altro non come l'insieme dei suoi difetti, ma per la sua natura stessa ovvero come figlio di Dio.

2) "Gli operai sono pochi".
Ve lo dico schiettamente: vuol dire che di persone disposte a dare la vita perchè questa bellezza venga fuori, perchè chi gli sta di fronte sia veramente felice, ce ne sono poche.

E Gesù aggiunge "pregate il Padre perchè li mandi".
Già, perchè sa benissimo che non è questione semplicemente di volontà umana. C'è una parte che è di Dio e che noi non possiamo manipolare come ci piace o come ci viene più comodo.

D'altronde le difficoltà ci sono. Gesù non si nasconde dietro ad un dito (non lo fa mai) e lo dice:  "Vi mando come pecore tra i lupicioè anime innocenti, candide e ben disposte che dovranno affrontare con temerarietà e coraggio situazioni anche molto pericolose.

Lasciatemela dire così: l'Amore non è una passeggiata di piacere..
E' come un'escursione in montagna in cui si suda e si soffre e ti vengono le vesciche ai piedi.
Puoi cadere, slogarti una caviglia o romperti una gamba.
Fateci caso: Gesù manda sempre "in coppia". Non solo per aiutarsi a vicenda, ma anche per decidere insieme. Perchè l'Amore non è mai autoreferenziale. 

Altra cosa: l'importante quando si viaggia è partire con il minimo indispensabile. 
Tutto il resto rischia di fare zavorra inutile. Molto più bello invece fare esperienza del chiedere, del farsi aiutare, del farsi ospitare. Del non passare "di casa in casa", ma dell'entrare nella vita delle persone che incontriamo, conoscerne le gioie ed i dolori, spartirne la quotidianità..

Gesù non ci chiede di salvare tutta l'umanità. Quello lo ha già fatto Lui.
Ci chiede di guardare  le persone  che incontriamo con il suo sguardo, di camminare con loro e di avere gli stessi sentimenti del suo Cuore.

Camminare verso dove?
Qui Isaia ci aiuta. Lui che parlava agli esiliati ebrei dice: Tornerete a Gerusalemme.
Tornerete a casa. Avrete consolazione. Ed usa una bellissima immagine: quella del bambino che viene coccolato sulle ginocchia dei genitori.


Come una madre consola un figlio,
così io vi consolerò;
a Gerusalemme sarete consolati.


La meta è tornare a Casa.  Tornare alla tenerezza.
Tornare all'Amore che muove il sole e le altre stelle.

Vi abbraccio forte e vi voglio bene.







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