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venerdì 19 luglio 2019

"Te lo sei meritato" MA ANCHE NO!



Cari tutti, 
Molto tempo fa mi capitò sotto gli occhi una dei quelle vignette satiriche in cui, nella fattispecie si prendevano in giro un po' tutte le religioni.

Il titolo era semplice: "Shit happens" ovvero "le cose brutte succedono".
Insomma è la classica frase in slang americano in cui si dice che, nella vita, le cose possono andare storte in qualche modo.

La vignetta (che vi ho messo in alto) esplica questo concetto secondo le varie religioni.
Ne esistono diverse versioni (icludendo anche le correnti filosofiche), ma qui vi metto quella più semplice. In inglese siete sicuramente più ferrati di me e quindi non ve la traduco.

Bene, andiamo al dunque: se in altri ambiti le battute sono in qualche caso divertenti (tipo quella sui Testimoni di Geova), in qualche caso moolto creepy (vedi Islam) nel caso del cattolicesimo sono rimasta un poco spaesata.

"Se ti capita qualcosa di brutto...te lo sei meritato"


MA ANCHE NO!
Questa è stata la mia prima reazione...

Si sa però che le prime reazioni devono lasciare spazio alla riflessione.
Ho iniziato quindi a farmi qualche domanda.

1) corrisponde alla mia esperienza?
2) è proprio questa la prima impressione che si ha del cattolicesimo in generale?
3) Il mio comportamento avalla questa affermazione?

Proviamo ad andare con ordine.

1) Sicuramente "la mia fede è differente". Ovvero, nessuno a catechismo mi ha mai fatto intendere che Dio fosse un cinico bastardo che aspetta il tuo più piccolo passo falso per poi punirti nella peggiore delle maniere possibili. Magari hanno fatto l'errore inverso ovvero presentarmelo come una sorta di bonaccione a cui tutto (ma proprio tutto tutto) va bene.

E' solo andando all'Esperienza, ed io ero già più grandetta, che hanno iniziato a farmi vedere le cose come stanno: Dio è Padre e come tale sente una responsabilità nei nostri confronti. E' autorevole, non autoritario e, come Padre, dona tutto aggratis senza presentare conti e senza aspettarsi una risposta preconfezionata. Quelle casomai ce le facciamo noi su misura per essere sicuri di non sbagliare.
Insomma Dio non è questa cosa qua:



2) Il discorso secondo me è più complesso.
Sicuramente c'è stato un periodo in cui era molto più semplice essere "legalisti" ed interpretare le parole alla lettera
(chi non si ricorda gli Atti di Dolore recitati a pappagallo prima di ogni confessione in cui si diceva: "perchè peccando ho meritato i tuoi castighi" e si parlava di offese da non fare mai più etc.etc.)

Non sono le parole ad essere sbagliate casomai sono le interpretazioni (e poi in latino il significato è differente..ecco l'ho detto) e poi parliamoci chiaro, c'è una bella differenza tra peccati veniali e peccati mortali perchè i secondi implicano la consapevolezza di fare qualcosa di sbagliato e la volontà di farlo comunque. Ed è quello che ti porta fuoristrada con il rischio di fare male a te stesso ed a coloro che ti circondano. E allora chissà, forse forse, te la vai anche a cercare. O no?

Io temo che, se chiedessi a 100 persone in mezzo alla strada se conoscono questa sostanziale differenza, mi troverei di fronte a percentuali da pianto. (sopratutto tra i più giovani..ed è grave perchè volontà e responsabilità fanno l'uomo quello che è)

Forse il problema sta in questo: che in realtà in cattolicesimo di cui parla la vignetta non è quello vero. E' la sua brutta copia. E si sa, quando si copia senza sapere l'argomento, capace che vengono fuori le peggiori stupidaggini.

E a questo punto la terza domanda viene quasi spontanea

Io, che mi dico cattolica, faccio vedere l'originale o la brutta copia che ho fatto senza magari metterci neppure un poco di impegno??

E come si fa a non fare brutte copie? Beh..la prima cosa è "evitare di copiare"
D'altronde siamo stati creati con le impronte digitali, mica con il codice a barre.
E come si evita di copiare? La risposta è ovvia: studiando!

Alt, fermi! Non vi sto dicendo di andarvi a rinchiudere in biblioteca o di fare la vita da eremiti (anche perchè l'eremitaggio è una cosa seria..e spesso noi non siamo seri), ma innanzitutto:

  • andare alle fonti. E questo vuol dire avere confidenza con un libro che si chiama Bibbia la cui interpretazione ci viene data da una Tradizione che affonda le sue radici dagli Apostoli (Agli amici protestanti: è così..statece). 
  • farsi aiutare. Ebbene sì, dobbiamo ammettere che forse forse, siamo un poco capre e quindi abbiamo bisogno di...
  • conoscere "persone esemplari" ovvero capaci di darci un esempio. Possono essere tutti gli innumerevoli santi di ogni tempo e luogo ( e quanto è bello conoscere le loro vite!), possono essere le persone che, e il cuore ce lo dice, conoscono Dio meglio di noi. Prima fra tutti, ovviamente, Maria Santissima (oh, è la mamma di Gesù, se non lo conosce Lei!)
  • conoscere un poco meglio il Principale: e questo lo si fa sia con quello che abbiamo detto prima, sia in tanti altri modi. Per esempio facendo come S.Ignazio ha insegnato: ovvero iniziare a parlargli così come si parla con un amico. 
Al funerale di mio padre dissero: "non importa che lui non credesse in Dio..Dio lui ci credeva"
Forse è una frase fatta..o forse no...ma io so che è vero. Nonostante tutto Dio in li ci credeva e ci credeva tanto...che gli ha affidato la sottoscritta.
Poi ne ha fatte di stupidaggini ( e pure tante), ma posso dire che, anche grazie a queste emerite stupidaggini, oggi ho una confidenza con Dio Padre che forse non avrei sentito il bisogno di avere...

E niente, vi lascio con questa considerazione personale.

"Shit happens": un padre ti abbandona, un amico si perde, così come si può perdere una persona importante e tutto questo è dolore innocente che senti di non meritare, ma Dio saprà trasformarlo in Grazia  (in dono, in Bellezza, in Amore) per te e per gli altri. Ammesso che Gli permetti di farlo e Gli dai una mano.

Quindi magari ci conviene inziare da subito...che dite?

Vi abbraccio forte e vi voglio bene
















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