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sabato 9 aprile 2016

Chiamati, con Maria, ad essere adulti nella fede (Riunione del 9 aprile 2016)

chiamati, con maria, Ad essere adulti nella fede.


“E Giovanni la prese in casa sua”

Passi:            
                        Gv 19, 25-27
                    

Giaculatoria:

“Che io sia tuo figlio, che tu o Maria sia mia madre”

Nel momento di lasciare il mondo, Gesù affida a Giovanni ed alla sua Chiesa il dono più grande che gli rimaneva sulla terra: la sua Mamma. Giovanni la prese con sé in casa sua e dal quel momento la sua vita si arricchisce di nuovo significato.

Spesso si parla di “maturità del cristiano” e con questo termine si vogliono indicare tante cose: consapevolezza, comprensione e quindi decisione. E si fanno piani pastorali, congressi, riunioni e chi più ne ha più ne metta.

Il rischio di tutto questo qual è?
Che si tratti Gesù come un concetto quando invece è un concepito.

Se Gesù, come Figlio di Dio, ha deciso di incarnarsi in una realtà familiare e ha deciso, come ultimo atto della sua vita terrena, di affidare sua madre a noi evidentemente c’è un motivo!

“la prese in casa sua”
Cosa vuol dire? Vuol dire, in parole povere, che Giovanni la fa vivere in casa sua. Vive con lei lo stesso rapporto che aveva Gesù. Vive un rapporto da figlio.

Tutta l’esperienza spirituale di Maria è stata una preparazione ad essere per noi Maestra di vita. La Madonna è l’itinerario della vita cristiana. Essere mariano è il modo migliore di essere cristiano.

Noi siamo chiamati a vivere questo rapporto nella Chiesa.
La Chiesa è la nostra famiglia spirituale.

Ricordatevi quello che vi ha detto Padre Giuffrida quando lo abbiamo salutato: “Abbiate fiducia in Gesù e nella Chiesa, che lo conosce da 2000 anni

Ora vi faccio una domanda scomoda:
“Se aveste fisicamente Maria a casa vostra cosa le chiedereste?”

Attenzione perchè la cosapevolezza e la comprensione di Cristo si basano su questo. Sull’esperienza di Maria (che è completa) e sull’esperienza che noi, come Chiesa, facciamo con Lei

Solo dopo avere fatto l’Esperienza di essere figli allora possiamo essere padri e madri e quindi decidere.

Giuseppe la prese con sé.

Passo:                Mt 1, 18-24

Vi voglio mettere qui un piccolo estratto dell’esortazione Apostolica post-sinodale “Amoris Laetitia”, uscita proprio ieri,
riguardo al ruolo del padre nella famiglia:


“L’assenza del padre segna gravemente la vita familiare, l’educazione dei figli e il loro inserimento nella società.
La sua assenza può essere fisica, affettiva, cognitiva e spirituale. Questa carenza priva i figli di un modello adeguato del comportamento paterno…..la figura paterna, d’altra parte, aiuta a percepire i limiti della realtà e si caratterizza maggiormente per l’orientamento, per l’uscita verso il mondo più ampio e ricco di sfide, per l’invito allo sforzo e alla lotta”

Gesù ha avuto bisogno di avere un padre sulla terra.
Ovvero una persona che si prendesse la responsabilità di fronte al mondo della sua presenza.

Questo è quello a cui siamo chiamati noi quando prendiamo una decisione. Siamo chiamati a risponderne. A dare le nostre motivazioni e prenderci la responsabilità delle conseguenze.

Il brano evangelico pone la base della decisione di Giuseppe sulla fiducia che lui ha nelle parole che l’angelo (che è l’inviato di Dio) gli rivolge. Aggiungo io che c’è anche la fiducia che lui ha nella persona di Maria e nel rapporto che ha con lei.


Sant’Ignazio, nei suoi Esercizi Spirituali, ha dei suggerimenti sul come fare una scelta secondo la volontà di Dio.
Prima di questo fa fare all’esercitante un lungo percorso in cui, in definitiva, gli si chiede di prendere coscienza di come sia stato amato da Dio come un figlio è amato dal padre.

Giuseppe, finchè ragiona “secondo la legge” non riesce a decidere perché, come diceva Pascal

Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce

e continua

Quanta lontananza c'è tra conoscere Dio e amarlo!

Maria conosce Dio perché lo ha portato in grembo e perché lo ha seguito fino alla fine. Lo conosce e lo ama.

Siamo chiamati a questa conoscenza e questo amore.
A Dio Padre questo sta a cuore.


Preghiera

O Vergine Maria, tu che ci hai dato, nella Chiesa nascente,
un esempio mirabile di preghiera e di concordia,
intercedi per la nostra Comunità perché possa crescere
per il numero dei fedeli e possa portare nuovi frutti di santità e di grazia.  




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