chiamati,
con maria, Ad essere adulti nella fede.
“E
Giovanni la prese in casa sua”
Passi:
Gv 19, 25-27
Giaculatoria:
“Che
io sia tuo figlio, che tu o Maria sia mia madre”
Nel
momento di lasciare il mondo, Gesù affida a Giovanni ed alla sua Chiesa il dono
più grande che gli rimaneva sulla terra: la sua Mamma. Giovanni la prese con sé
in casa sua e dal quel momento la sua vita si arricchisce di nuovo significato.
Spesso
si parla di “maturità del cristiano” e con questo termine si vogliono indicare
tante cose: consapevolezza, comprensione
e quindi decisione. E si fanno
piani pastorali, congressi, riunioni e chi più ne ha più ne metta.
Il
rischio di tutto questo qual è?
Che
si tratti Gesù come un concetto quando invece è un concepito.
Se
Gesù, come Figlio di Dio, ha deciso di incarnarsi in una realtà familiare e ha
deciso, come ultimo atto della sua vita terrena, di affidare sua madre a noi evidentemente c’è un motivo!
“la prese in casa sua”
Cosa
vuol dire? Vuol dire, in parole povere, che Giovanni la fa vivere in casa sua.
Vive con lei lo stesso rapporto che aveva Gesù. Vive un rapporto da figlio.
Tutta
l’esperienza spirituale di Maria è stata una preparazione ad essere per noi Maestra
di vita. La Madonna è l’itinerario della vita cristiana. Essere mariano è il
modo migliore di essere cristiano.
Noi
siamo chiamati a vivere questo rapporto nella
Chiesa.
La
Chiesa è la nostra famiglia spirituale.
Ricordatevi
quello che vi ha detto Padre Giuffrida quando lo abbiamo salutato: “Abbiate fiducia in Gesù e nella Chiesa, che
lo conosce da 2000 anni”
Ora
vi faccio una domanda scomoda:
“Se aveste fisicamente
Maria a casa vostra cosa le chiedereste?”
Attenzione
perchè la cosapevolezza e la comprensione di Cristo si basano su questo. Sull’esperienza
di Maria (che è completa) e sull’esperienza che noi, come Chiesa, facciamo con
Lei
Solo
dopo avere fatto l’Esperienza di
essere figli allora possiamo essere padri e madri e quindi decidere.
Giuseppe
la prese con sé.
Passo: Mt 1, 18-24
Vi voglio mettere qui un piccolo
estratto dell’esortazione Apostolica post-sinodale “Amoris Laetitia”, uscita
proprio ieri,
riguardo al ruolo del padre nella famiglia:
“L’assenza
del padre segna gravemente la vita familiare, l’educazione dei figli e il loro
inserimento nella società.
La
sua assenza può essere fisica, affettiva, cognitiva e spirituale. Questa
carenza priva i figli di un modello adeguato del comportamento paterno…..la
figura paterna, d’altra parte, aiuta a percepire i limiti della realtà e si
caratterizza maggiormente per l’orientamento, per l’uscita verso il mondo più
ampio e ricco di sfide, per l’invito allo sforzo e alla lotta”
Gesù ha avuto bisogno di avere un padre sulla terra.
Ovvero una persona che si prendesse la responsabilità di fronte al mondo della
sua presenza.
Questo è quello a cui siamo chiamati noi
quando prendiamo una decisione. Siamo chiamati a risponderne. A dare le nostre
motivazioni e prenderci la responsabilità delle conseguenze.
Il brano evangelico pone la base della
decisione di Giuseppe sulla fiducia che
lui ha nelle parole che l’angelo (che è l’inviato di Dio) gli rivolge. Aggiungo
io che c’è anche la fiducia che lui ha nella persona di Maria e nel rapporto
che ha con lei.
Sant’Ignazio, nei suoi Esercizi Spirituali,
ha dei suggerimenti sul come fare una scelta secondo la volontà di Dio.
Prima di questo fa fare all’esercitante
un lungo percorso in cui, in definitiva, gli si chiede di prendere coscienza di
come sia stato amato da Dio come un figlio è amato dal padre.
Giuseppe, finchè ragiona “secondo la
legge” non riesce a decidere perché, come diceva Pascal
Il cuore ha le sue ragioni, che la
ragione non conosce
e continua
Quanta lontananza c'è tra conoscere Dio
e amarlo!
Maria conosce
Dio perché lo ha portato in grembo e perché lo ha seguito fino alla fine. Lo
conosce e lo ama.
Siamo
chiamati a questa conoscenza e questo amore.
A Dio Padre questo sta a cuore.
A Dio Padre questo sta a cuore.
Preghiera
O Vergine Maria, tu che
ci hai dato, nella Chiesa nascente,
un esempio mirabile di
preghiera e di concordia,
intercedi per la nostra
Comunità perché possa crescere
per il numero dei
fedeli e possa portare nuovi frutti di santità e di grazia.
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