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venerdì 26 febbraio 2016

III Domenica di Quaresima 28 Febbraio 2016



<<Convertitevi, dice il Signore, 
il Regno dei cieli è vicino>>.

 ( Letture bibliche: Es 3,1-8.13-15; Sal 102; 1Cor 10,1-6.10-12; Lc 13, 1-9)



Il Vangelo di questa domenica ci presenta un avvenimento tragico: l’uccisione di molti galilei al tempo di Pilato. 

È probabile che il fatto facesse pensare alla fine dei tempi di cui Gesù stava parlando, per questo gli chiedono informazioni e Gesù, a queste perplessità, risponde con una valutazione chiara: quei galilei che stavano morendo non erano più peccatori di loro che, al contrario, seguivano Gesù. 

L’insegnamento è puntuale: non si può giudicare una persona in base al suo destino, alla fine che ha fatto. Per questo Gesù chiama tutti alla conversione, a cambiare giudizio su tutto quello che ci circonda. Bisogna cambiare mentalità, questo è il momento, uscire dallo schema peccato-condanna e mettersi in gioco con la propria coscienza e con il proprio impegno, affinché la condanna non abbia luogo.

 E la parabola del fico ce lo mostra con chiarezza: la controprova del peccato non è la condanna (taglialo!) ma la sua sterilità (non c’erano frutti su quel fico pur essendo ancora verde). 

martedì 23 febbraio 2016

"Quando sarò capace di amare" di Giorgio Gaber


Oggi vi propongo una canzone di Giorgio Gaber.
Come sempre usate la  regola del “tanto-quanto”. 
Se vi aiuta e vi serve bene, altrimenti mettete da parte.






Quando sarò capace d’amare                                               Quando sarò capace d’amare
probabilmente non avrò bisogno                                          con la mia donna non avrò nemmeno
di assassinare in segreto mio padre                                       la prepotenza e la fragilità
né di far l’amore con mia madre in sogno.                           di un uomo bambino
Quando sarò capace d’amare                                              Vorrò una donna che se io accarezzo
vorrò una donna che ci sia davvero                                     una poltrona, un libro o una rosa
che non affolli la mia esistenza                                           lei avrebbe voglia di essere solo
ma non mi stia lontana neanche col pensiero.                     quella cosa

Quando sarò capace d’amare                                              Potrò guardare dentro al suo cuore
vorrò una donna che non cambi mai                                   e avvicinarmi al suo mistero
ma dalle grandi alle piccole cose                                        non come quando io ragiono
tutto avrà un senso perché esiste lei.                                   ma come quando respiro

Quando sarò capace d’amare                                              E nel silenzio delle notti
farò l’amore come mi viene                                                con gli occhi stanchi e l'animo gioioso
senza la smania di dimostrare                                             percepire che anche il sonno è vita
senza chiedere mai se siamo stati bene.                              e non riposo.

Quando sarò capace d’amare                                             Un amore senza sensi di colpa
mi piacerebbe un amore                                                     senza alcun rimorso
che non avesse alcun appuntamento                                  egoista e naturale come un fiume
col dovere                                                                           che fa il suo corso

Senza cattive o buone azioni
senza altre strane deviazioni
che se anche il fiume le potesse avere
andrebbe sempre al mare.

lunedì 22 febbraio 2016

Cattedra di San Pietro Apostolo 22 Febbraio 2016


<<Tu sei Pietro e su questa pietra 
edificherò la mia Chiesa 
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa>>.

 (Letture bibliche: 1Pt 5,1-4 ; Salmo 22; Mt 16,13-19 )


In attesa che Giovanni scriva il resoconto delle ultime due riunioni, per voi c’è una lectio “bonus”. A parte gli scherzi: è solo una mia piccola riflessione sul ministero di Pietro la cui cattedra (ovvero “insegnamento") si celebra oggi. Sperando che vi sia utile.


Mi sono sempre chiesta,fin dai tempi del catechismo della prima comunione, perchè, fra 12 persone, Gesù avesse scelto proprio lui: Pietro

Eppure ne aveva persone capaci: Giacomo per esempio (che sicuramente aveva le idee chiare) oppure Bartolomeo che, in quanto studioso delle Sacre Scritture, non era secondo a nessuno e poteva stare a testa alta tra scribi e farisei...

E Giovanni dove lo mettiamo? Basta leggere il suo Vangelo e le sue lettere per capire a che punto di intimità spirituale era con Gesù. Se c'era uno che lo aveva capito veramente era lui.
E poi se lo meritava; anche solo per essergli rimasto accanto fino alla fine.

venerdì 19 febbraio 2016

II domenica di Quaresima 21 febbraio 2016


<<Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre:
«Questi è il mio Figlio, l’amato: ascoltatelo!>>.

 (Letture bibliche: Gen 15,5-12.17-18 ; Salmo 26; Fil 3,17- 4,1, Lc 9,28-36 )

Oggi, sul monte della trasfigurazione viene data una chiave per capire il sepolcro vuoto del giorno dopo il sabato: evento della Risurrezione, che ci mostra la piena divinità di Gesù, il Figlio di Dio. 

Il suo volto, che il salmista cerca con insistenza e chiede di non averlo nascosto, ci mostra “un’altra cosa”, un altro Gesù che affascina i discepoli lì presenti e assonnacchiati: è bello stare lì, ed essi si sentono dentro il brivido della presenza di Dio. 

Chiedono di restare, di non tornare in città, di tenere gelosamente per sé il segreto. 

Questa è una tentazione: bisogna fare ritorno a casa per attendere il giorno in cui il Signore mostrerà a tutti la sua potenza, non solo ai pochi privilegiati del monte Tàbor. 

venerdì 12 febbraio 2016

I domenica di Quaresima 14 febbraio 2016



<<Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.>>.

 (Letture bibliche: Dt 26,4-10; Salmo 90; Rm 10,8-13, Lc 4,1-13 )


La liturgia della Parola di questa domenica ci mette in guardia da ogni tentazione in questi giorni di Quaresima: saremo tentati! 

Ma Gesù ci insegna che proprio nel momento della prova e della fatica si può dare prova di coraggio in favore della nostra fede. Non scendere a compromessi, questo ci insegna Gesù nel brano del Vangelo di Luca. 

Contro ogni tipo di “tentazione” che può apparire bella ai nostri occhi, appetitosa, bisogna rispondere con un NO deciso, ricordando che solo il Signore è datore di ogni bene, come ci ricorda il salmista: 

«Mi invocherà e io gli darò risposta, nell’angoscia io sarò con lui, 
lo libererò e lo renderò glorioso» 

e ancora l’apostolo Paolo: 

«Chiunque crede in lui non sarà deluso… chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato». 

mercoledì 10 febbraio 2016

Mercoledì delle Ceneri 10 febbraio 2016



<<Oggi non indurite il vostro cuore, 
ma ascoltate la voce del Signore.>>.

 (Letture bibliche: Gl 2,12-18  ; Salmo 50; 2Cor 5,20-6,2  Mt 6,1-6.16-18)


Con la celebrazione delle Sacre Ceneri la Chiesa Cattolica da avvio alla Quaresima, periodo nel quale il cristiano si pone in un atteggiamento di penitenza e ricerca autentica della semplicità della vita. 

La liturgia della Parola, in modo specifico, ci offre un programma dettagliato circa i gesti e le azioni da assumere per un buon risultato. 

«Ritornate a me con tutto il cuore» 

è l’invito che ci fa oggi il Signore per bocca del profeta Gioele. 

Ma quale strada imboccare per il “ritorno”? 
L’evangelista Matteo ci offre tre soluzioni: elemosina, preghiera e digiuno. 

Vissuti insieme, questi tre, ci permettono di fare esperienza autentica del Signore:
nell’elemosina scopriamo il volto di Gesù nel volto dei poveri, quando noi stessi ci facciamo incontro per loro donando ciò che gratuitamente possiamo offrire;

nella preghiera incontriamo il Signore nel silenzio fecondo che si fa dialogo con lui, reciprocità del cuore che vuole ascoltare l’amato: voce di colui che invoca e dell’Altro che sempre risponde; 

martedì 9 febbraio 2016

Rosso come il cielo ovvero "la disabilità è opportunità"




Siamo nel 1971 in Toscana.
Mirco è un bambino di 10 anni come tanti. Gli piace giocare con gli amici e andare al cinema. Ha due genitori che sono presenti e che gli vogliono un mondo di bene. Insomma è un bambino felice,

Un giorno però, a causa di un incidente domestico perde la vista e la sua vita cambia.

Costretto a lasciare la scuola, si trasferisce a Genova in un collegio per non vedenti.
Fa fatica ad ambientarsi. Il collegio è un posto chiuso (anche mentalmente), con delle regole talmente rigide da rasentare il ridicolo e Mirco reagisce facendo a botte con il bullo della classe (quello non manca mai) e isolandosi sempre di più.

Sarà il suo maestro a capire il suo disagio ed a spingerlo a trovare nuovi linguaggi per esprimersi. Sarà così che Mirco scoprirà il suo incredibile talento con i suoni e, registratore Geloso alla mano, inizierà il suo viaggio verso l'autonomia.

venerdì 5 febbraio 2016

V domenica del Tempo Ordinario 7 febbraio 2016





<<Venite dietro a me, dice il Signore, 
vi farò pescatori di uomini.>>.

 (Letture bibliche: Is 6,1-2.3-8 ; Salmo 137; 1Cor 15,1-11,13; Lc 5,1-11)



La liturgia della Parola di questa domenica ci presenta i racconti della vocazione del profeta Isaia e, insieme, dei primi discepoli, secondo l’evangelista Luca. 

Entrambi i brani ci mostrano un invito alla sequela da parte del Signore: un comando che viene rivolto a uomini di ogni tempo, presi di mezzo ai popoli, di mezzo alle folle, messi a parte per realizzare e portare a compimento la salvezza annunziata dalla Scrittura. 

E il contenuto della salvezza ce lo mostra l’apostolo Paolo nella sua lettera ai Corinzi, che cioè Cristo «morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai dodici». 

Di questo siamo testimoni.