<<Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo,
per entrare in possesso della gloria
del Signore nostro Gesù Cristo.>>.
per entrare in possesso della gloria
del Signore nostro Gesù Cristo.>>.
(Letture bibliche:Is 62,1-5; Salmo 95;1Cor 12,4-11 ; Gv 2,1-11)
L’apostolo Giovanni (che scrive intorno al 90 d.C e quindi
ad una comunità già avviata e formata) decide di raccontare la sua storia di
Gesù scegliendo degli episodi precisi che, per lui, fossero paradigmatici della
sua opera sulla terra e della missione che gli aveva dato il Padre.
Il primo di questi segni ce lo offre la Chiesa questa
domenica.
Tornare all’ordinarietà dopo le feste, si sa, è complicato
e forse è per questo che la Chiesa ci propone un lezionario in cui al centro c’è,
di nuovo, una festa.
In
quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di
Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Ai matrimoni si balla, si chiacchera, si beve, si mangia,
si riallacciano rapporti con persone che magari non vedevi da un sacco di
tempo. Il più delle volte è sempre una bella giornata e poi cosa c’è di più
bello d vedere due persone che promettono di amarsi per tutta la vita?
Non è in caso che, nel Vecchio Testamento, Dio parli del
suo rapporto con Israele in termini di “sposalizio” (e questo Padre Giuffrida
ce lo ha spiegato più e più volte) ed è così che ne parla Isaia nella prima lettura.
Ad un tratto succede qualcosa: manca il vino…ovvero manca
la gioia.
Non stiamo parlando d quella gioia effimera che ci creiamo quando abbiamo bisogno di evadere dalla realtà.Stiamo parlando della gioia dell'incontro, dell'alleanza, della vita cuore a cuore con il Padre.
A questo punto chi può intervenire? Solo il Figlio..."sollecitato" da sua Madre.
Maria parla poco nei Vangeli e qua, non a caso, non viene citata per nome...ma per il suo ruolo.
Lei, innanzitutto, è "madre". E come madre ha occhi e cuore per guardarsi intorno e notare, (prima degli altri...prima che la situazione si mostri in tutta la sua gravità) che qualcosa manca, qualcosa di essenziale.
Maria è Madre di Cristo, madre della Chiesa e quindi madre nostra. Cosa vuol dire?
Vuol dire che quando sentiamo la nostra vita mediocre, i nostri rapporti superficiali e le nostre azioni inutili...e magari con le nostre forze sentiamo di non poterne uscire....c'è qualcuno che se ne è accorto e che intercede presso il Figlio per noi.
Lei ha occhi e cuore, e ci dice (come disse ai servi di quel matrimonio)
"Fate quello che vi dirà"
I doni che Maria ha e che usa sono destinati anche a
noi.
Anche noi possiamo generare Gesù nella nostra vita e in
quella di chi incontriamo.
Anche noi siamo chiamati ad avere i suoi occhi ed il Suo
Cuore.
Ed è così che prende senso anche la lettura di Paolo quando
dice:
"Vi sono diversi carismi, ma uno solo è
lo Spirito che opera tutto in tutti"
Ognuno di noi ha il suo talento, la sua peculiarità, ma il
tratto a cui tutti siamo chiamati è quello di "sollecitare" Gesù a
muoversi, di saperlo indicare a chi lo cerca...in definitiva di riempire il
mondo dello Spirito di Dio...
l'unico che porta la Gioia vera, quello che
nessuna forza terrena può levare e sulla quale si può costruire.
Iniziamo quindi questo mese di tempo ordinario (quest'anno la Pasqua viene presto) con la certezza che il nostro "tra tran" può divenire sempre nuovo e gioioso....
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