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venerdì 15 gennaio 2016

II domenica del Tempo Ordinario 17 Gennaio 2016


<<Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo, 
per entrare in possesso della gloria 
del Signore nostro Gesù Cristo.>>.

(Letture bibliche:Is 62,1-5; Salmo 95;1Cor 12,4-11 ; Gv 2,1-11)


L’apostolo Giovanni (che scrive intorno al 90 d.C e quindi ad una comunità già avviata e formata) decide di raccontare la sua storia di Gesù scegliendo degli episodi precisi che, per lui, fossero paradigmatici della sua opera sulla terra e della missione che gli aveva dato il Padre.

Il primo di questi segni ce lo offre la Chiesa questa domenica.

Tornare all’ordinarietà dopo le feste, si sa, è complicato e forse è per questo che la Chiesa ci propone un lezionario in cui al centro c’è, di nuovo, una festa.

In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.

Ai matrimoni si balla, si chiacchera, si beve, si mangia, si riallacciano rapporti con persone che magari non vedevi da un sacco di tempo. Il più delle volte è sempre una bella giornata e poi cosa c’è di più bello d vedere due persone che promettono di amarsi per tutta la vita?


Non è in caso che, nel Vecchio Testamento, Dio parli del suo rapporto con Israele in termini di “sposalizio” (e questo Padre Giuffrida ce lo ha spiegato più e più volte) ed è così che ne parla Isaia nella prima lettura.

Ad un tratto succede qualcosa: manca il vino…ovvero manca la gioia.

Non stiamo parlando d quella gioia effimera che ci creiamo quando abbiamo bisogno di evadere dalla realtà.Stiamo parlando della gioia dell'incontro, dell'alleanza, della vita cuore a cuore con il Padre.

A questo punto chi può intervenire? Solo il Figlio..."sollecitato" da sua Madre.

Maria parla poco nei Vangeli e qua, non a caso, non viene citata per nome...ma per il suo ruolo.

Lei, innanzitutto, è "madre". E come madre ha occhi e cuore per guardarsi intorno e notare, (prima degli altri...prima che la situazione si mostri in tutta la sua gravità) che qualcosa manca, qualcosa di essenziale.


Maria è Madre di Cristo, madre della Chiesa e quindi madre nostra. Cosa vuol dire?

Vuol dire che quando sentiamo la nostra vita mediocre, i nostri rapporti superficiali e le nostre azioni inutili...e magari con le nostre forze sentiamo di non poterne uscire....c'è qualcuno che se ne è accorto e che intercede presso il Figlio per noi.

Lei ha occhi e cuore, e ci dice (come disse ai servi di quel matrimonio)  

"Fate quello che vi dirà"

I doni che Maria ha e che usa sono destinati anche a noi. 
Anche noi possiamo generare Gesù nella nostra vita e in quella di chi incontriamo. 
Anche noi siamo chiamati ad avere i suoi occhi ed il Suo Cuore.

Ed è così che prende senso anche la lettura di Paolo quando dice:

"Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito che opera tutto in tutti"

Ognuno di noi ha il suo talento, la sua peculiarità, ma il tratto a cui tutti siamo chiamati è quello di "sollecitare" Gesù a muoversi, di saperlo indicare a chi lo cerca...in definitiva di riempire il mondo dello Spirito di Dio...

l'unico che porta la Gioia vera, quello che nessuna forza terrena può levare e sulla quale si può costruire.

Iniziamo quindi questo mese di tempo ordinario (quest'anno la Pasqua viene presto) con la certezza che il nostro "tra tran" può divenire sempre nuovo e gioioso....

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