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martedì 12 gennaio 2016

La Storia infinita ovvero "Un libro che ti insegna il piacere di leggere"






Bastiano Baldassare Bucci è un ragazzino di 11 anni che si potrebbe definire tranquillamente la quintessenza della sfiga: grassoccio, maldestro, goffo, una pippa nello sport e un disastro a scuola.


Una mattina, per scappare dai suoi compagni di classe (i quali hanno intenzione di fargli fare l’ennesimo volo nel cassonetto della spazzatura), si rifugia in una bottega il cui proprietario non è esattamente un amante dei bambini.

"I bambini rompono tutto, sporcano i libri di marmellata e ne strappano le pagine"

Ebbene sì, Bastiano è finito in un negozio di libri e la cosa non gli dispiace perché, se ha una passione, è proprio quella della lettura.

Attraverso i libri riesce a vivere la vita che non ha ed è per questo motivo che, sentendo una irresistibile attrazione per un volume dalla strana copertina, lo prende (approfittando di un momento di distrazione del libraio) e lo porta via.

Si rifugia nello sgabuzzino della scuola, si prende una coperta, e inizia a leggere.


Sarà l’inizio di una straordinaria avventura


Quando lessi questo libro la prima volta avevo circa 13 anni. 

Iniziai un sabato pomeriggio dopo la pennichella pomeridiana….e tirai avanti fino a notte inoltrata. Credo che non volli essere disturbata nemmeno per la cena. 
Volevo arrivare alla fine.

Ok, io sono io (ed è tutto dire), ma “la Storia infinita” di Michael Ende, edito nel 1979 e in Italia nel 1981) è sicuramente un testo che sa prenderti.

Il perché è uno solo: l’autore riesce facilmente a farti entrare nella storia, a farti sentire protagonista del libro fino al punto che comincerai a chiederti quale sia il confine tra il mondo di cui stai leggendo e il mondo in cui vivi.

E’ una piccola magia questa che, chi legge spesso e tanto (magari fin da piccolo), conosce bene. Forse oggi immedesimarsi nel personaggio è più facile al cinema perché è un luogo in cui buona parte del lavoro lo fa il mezzo stesso.

Chi legge invece deve usare la sua immaginazione anche per i luoghi, gli sfondi della vicenda. E’ un lavoro più faticoso, sicuramente, ma alla fine ben più appagante.
Michael Ende riesce a fare questa piccola magia in maniera molto semplice, quasi infantile, ma molto molto accurata.

E’ per questo che, anche ci non è abituato a leggere tanto, non farà fatica nella lettura. L’autore ti porta per mano nella storia senza che tu te ne accorga…e quando te ne accorgi ci sei immerso ormai fino al collo.

Della trama non dico nulla: è una favola in cui c’è un Regno da salvare, ma il regno è particolare ed il nemico è molto, molto subdolo.

In definitiva è un libro da leggere sicuramente in cui l’amore per la lettura gioca un grande ruolo…il bello è che, se non ce l’avete mai avuta…ve la farà venire.

Quando avrete finito di leggerlo non prenderete più un libro in mano con lo stesso animo di prima. Ve lo garantisco!




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