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martedì 26 gennaio 2016

Ausmerzen - Vite indegne di essere vissute -




«Ausmerzen ha un suono dolce e un'origine popolare.
È una parola di pastori, sa di terra, ne senti l'odore.
Ha un suono dolce ma significa qualcosa di duro, che va fatto a marzo.
Prima della transumanza, gli agnelli, le pecore che non reggono la marcia, vanno soppressi».


Alla fine della Bella Epoque, i dottori dell'eugenetica prendono due strade: per gli inglesi si tratta di to eradicate illness, stradicare la malattia; per i tedeschi fu ausmerzen ovvero sopprimere i deboli.


In occasione della Giornata della Memoria vi voglio indicare questo monologo teatrale di Marco Paolini (che QUI potete trovare nella sua interezza) che venne trasmesso in diretta da La7 nel 2011.

I deboli a cui Paolini si riferisce sono i malati psichiatri ed i bambini con patologie ereditarie i quali, dal 1939 al 1941 vennero sistematicamente sterminati nella Germania nazista in quella che passò alla storia come Action T4.

Loro, come dice Paolini, "iniziarono a morire prima e continuarono a morire dopo".


Quello causato dall'Aktion T4 è uno sterminio poco conosciuto se lo paragoniamo per esempio alla Shoà e lo spettacolo è la spiegazione critica di quello che è avvenuto, dell'ideologia che ci stava dietro, di come questo è stato messo in pratica e delle sue conseguenze sul piano sociale.

Per esempio uno degli aspetti che Paolini mette subito in chiaro è che quello che ha portato allo sterminio dei disabili non è tanto l'ideologia nazista in sè, ma la visione utilitaristica che porta in sè l'eugenetica (figlia diretta del positivismo) per la quale si stabiliscono dei "parametri" biologici sotto i quali si agisce in maniera che l'individuo affetto non si possa riprodurre e così eliminare caratteristiche non volute.

Se a queste motivazioni (pseudo)scientifiche aggiungiamo quelle economiche (costi di assistenza, cura, educazione) ecco che dall'eugenetica si passa all'eutanasia.

In molti paesi quindi si è praticata per decenni la sterilizzazione ad epilettici, schizofrenici, alcolisti cronici, ma anche persone affette dalla Sindrome di Down e molte altre ancora (in Norvegia hanno smesso ufficialmente nel 1977).

Il "salto di qualità" proprio della Germania nazista è stato passare dalla sterilizzazione all'eutanasia attiva mediante iniezioni letali per i bambini e camere a gas (ebbene sì) con i malati mentali.

Questo dal 1939 al 1941 in forma ufficiale....ma in realtà nei manicomi si continuerà a morire fino alla fine della guerra (e dopo di essa)

Paolini riesce a raccontare da artista sensibile una storia difficile sotto molti punti di vista.

Difficile perchè non è una storia fatta di soldati con i mitra spianati e la fascia delle SS. 
Questo massacro è stato pianificato da medici e psichiatri su quelle che erano teorie scientifiche e in cui la parola d'ordine era questa: progresso.

Ed è forse per questo che di Aktion T4 se ne parla poco e niente (forse ai congressi di psichiatria): perchè in nome del progresso si è ancora capaci di definire la dignità come un insieme di parametri psicofisiologici al di sotto dei quali beh...ci siamo capiti.

Che questa tentazione ci sia stata, c'è, e ci sarà sempre, più o meno visibile, è innegabile.

Paolini ha il merito di non indorare la pillola, ma di metterti di fronte alla verità dei fatti con un pathos crescente, per cui, alla fine, si esce dalla visione dello spettacolo con un senso di domanda profondo. O almeno così dovrebbe essere.

Buona visione...e buona riflessione.


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