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sabato 15 giugno 2019

Solennità SS.TRINITA' ANNO C 15/06/2019


«Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
a Dio, che è, che era e che viene.»

(Letture bibliche: Prv 8,22-31; Salmo 8;Rm 5,1-5; Gv 16, 12-15)



Certo che devo essere scema a ricominciare a scrivere sul blog proprio ora. Proprio commentando le letture di questa domenica. 
S. Agostino ci ha messo 10 anni a scrivere il De trinitate Dei ed io ho la presunzione di scrivere qualcosa anche solo di sensato di una pagina di blog. 
Dopo mesi che non scrivo nulla, con la ruggine che esce da tutti i pori.


Ok, basta scherzare.
Cominciamo da una domanda semplice. quella che magari ogni tanto ci fanno.
"Ma tu ci credi in Dio?"

Beh, non so a voi, ma a me pare una domanda posta male.
Il problema non è se crediamo o meno...ma a quale Dio crediamo.

Perchè è facile crearci un dio (volutamente scritto minuscolo) a nostro uso e consumo. E' facile persino credere che dio sia cattivo e ci voglia malissimo per poi poter dire: "Ah , ma io non ci credo". E grazie tante. A questo dio non credo neppure io. E meno male, aggiungo.

E allora facciamocela questa domanda: A quale Dio credo? In quale Dio ho fiducia?
Vi dico subito che io alla domanda rispondo: io credo al Dio di Gesù Cristo. Io credo alla Ss.ma Trinità. Ecchevvoddì??

Le letture di oggi provano a spiegarcelo. A tracciare una sorta di carta d'identità.

C'era un periodo in cui il buon Padre Pulizzotto ci chiedeva all'Esperienza: tu chi sei? E ovviamente si scontrava con le nostre facce perplesse....a cui rispondeva semplicemente: Prendi la tua carta d'identità. Cosa c'è scritto? Innanzitutto il tuo nome e cognome. 
C'è scritto DA DOVE VIENI. Quale sono le tue  RADICI.

Ecco: Dio innanzitutto è una famiglia.
Questo indica quindi una relazione.
Quindi stiamo parlando non di una fantomatica entità spirituale sconnessa da tutto.
Stiamo parlando di 3 persone

Quando diciamo persona si indica un essere relazionale, dotato di intelligenza, volontà e capacità di amare, capace quindi di donarsi e vivere per l'altro! Nella Trinità ogni persona è Dio ed è tale perché vive per l'altro; "i tre" si amano così tanto da essere una cosa sola! Ecco allora il giusto "calcolo matematico" per la Trinità: non 1+1+1, che farebbe tre, ma 1x1x1 che fa sempre uno! Un po' come quando vedi una famiglia unita e dici: guarda che belli, sembrano una cosa sola! E in Dio lo sono davvero! 

Già ci sembra tutto meno complicato, più vicino....o no?
Forse no, perchè magari pensiamo al nostro "analfabetismo relazionale" a tutta la difficoltà che abbiamo ad instaurare relazioni vere e profonde con i nostri genitori, amici, fidanzati.

Eppure Dio ci ha fatti a sua immagine e somiglianza. O no?
E' il salmo di oggi che ce lo ricorda:

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,

di gloria e di onore lo hai coronato.

Di fronte all'immensità del cielo stellato sembriamo piccoli piccoli, ma Dio siamo molto più preziosi di tutto il creato. Di questo certe volte ce ne scordiamo.

Eppure Gesù ("seconda persona della SS.ma Trinità"...quante volte lo ripeteva questo Padre Carmelo...)  si è incarnato per farci fare esperienza di questo fino in fondo ...o no?
E quanto è bella l'immagine della Sapienza (cioè di Gesù) che mentre Dio Padre 
disponeva le fondamenta della terra... giocava davanti a lui in ogni istante.

Eppure lo Spirito Santo ci viene donato proprio per comprendere ed attualizzare questo rapporto profondo di vicinanza tra Dio Padre e Gesù...e quindi noi.

Ed è bello che Gesù stesso lo dica che, fosse per noi, certe cose non le capiremmo mai perchè troppo pesanti. Perchè, se è pur vero che ce lo abbiamo scritto nei geni che veniamo da Dio, c'è bisogno di un dono..ovvero una Grazia che viene d'alto.

Verrebbe da ringraziare i nostri genitori che ci hanno portato al Battesimo allora, perchè è stato lì che quel dono ci stato fatto. Questo dono è la Vita. E come tale va alimentata. Con la preghiera, con i sacramenti...con relazioni vere e piene.

Tutte le difficoltà e le incomprensioni, alla luce della consapevolezza di fare parte, per dono e senza merito, della vita di Dio, prendono quindi una luce differente.

San Paolo lo spiega bene quando dice che dalle tribolazioni si ottiene la pazienza e da questa pazienza la consapevolezza di essere amati veramente e per sempre.

Da questa consapevolezza nasce la speranza. 
Una speranza che sai che presto diventerà...che gia è...certezza di felicità piena.

Vi auguro quindi di sperimentare sempre di più questa bellezza. La bellezza di far parte della Famiglia di Dio...che si chiama Chiesa.

Vi abbraccio tutti,

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