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giovedì 27 giugno 2019

Le parole sono importanti...ovvero l'incomunicabilità ha invaso il mondo.



Cari tutti,
non so se voi conosciate l'anime "Evangelion". Se non lo conoscete... MALE.


E' uscito nel 1995 in Giappone ed è diventato immediatamente una pietra miliare del genere.
Sarà l'atmosfera futuristica, sarà un 'aura di spiritualità particolare, sarà perchè il protagonista finalmente è un ragazzino che si comporta da ragazzino e che su un robottone semi-senziente (ma l'Eva è ben più di un robottone) non ci vuole andare neanche morto...

Sarà per questi fattori e per molti altri, ma fatto sta che Evangelion, fin dalla sua prima apparizione in Italia nel 1997su MTV, ha avuto subito un esercito di fan, esperti, appassionati e chi più ne ha più ne metta.

Io lo conobbi un poco più tardi, intorno al 2005, anche perchè io MTV non lo ricevevo e quindi ho supplito con altri mezzi e anche io ne subii il fascino.

Figuratevi quindi il mio entusiasmo quando ho saputo che sarebbe arrivato su Netflix con un nuovo doppiaggio ed adattamento (questa è una cosa che si fa per una questione di diritti), ma mi era venuto un brivido lungo la schiena quando ho saputo che all'adattamento c'era Gualtiero Cannarsi.

Costui è famoso per fare adattamenti più simili ad una traduzione pedissequa che ad un adattamento vero e proprio. Basti pensare solo alla sintassi completamente diversa tra italiano (lingua che presenta Soggetto-Verbo-Oggetto) e il giapponese (che invece è Soggetto-Oggetto-Verbo)

Purtroppo tutte le mie peggiori paure si sono avverate e, dopo 5 minuti della prima puntata, avevo già il mal di testa. Questo per il semplice fatto che, nel Giappone futuristico inventato da Hideaki Anno, si parlava come se fossimo nel 1818...con dei costrutti partoriti da un cervello in cortocircuito. Volete un esempio?  Ho fatto un piccolissimo collage per voi...




Non vi basta? Ecco un altro esempio, stavolta preso dal Web.
(P.S. chi parla è un tecnico della base Nerv che indica le procedure di decollo dell'Eva)






E' chiaro che una traduzione (perchè qui non c'è nessun adattamento) del genere finisce con l'allontanare chi, magari 15enne, vorrebbe conoscere un anime di cui magari ha sentito parlare dal fratello maggiore o addirittura dal papà.

E qui andiamo al punto principale di tutto l'articolo: ci riflettiamo mai che quello che diciamo può allontanare chi magari vorrebbe conoscerci meglio?
Non sto parlando solo dei contenuti (quello è un discorso a parte e magari ne parleremo in futuro), ma anche del modo stesso di porci. Della lingua che utilizziamo per esprimerci.

Ora, Cannarsi è un caso particolare. In questi giorni ha partecipato a diverse live su YT (non vi metto i link perchè basta digitare "Cannarsi live" e vi spunta tutto) in cui:

1) parla esattamente nel modo che avete sentito nel video.
2) in pratica si giustifica dicendo che il suo intento è quello di riportare la cultura e la lingua giapponese...se poi in italiano certi costrutti sono poco comprensibili...beh, tanto peggio per l'italiano! (Beh, a questo punto bastano i sottotitoli allora...NdR)

Tralascio volutamente certe sue argomentazioni che, neanche tanto velatamente, buttavano la colpa sul pubblico (troppo ignorante) e sui doppiatori e direttore del doppiaggio (rei non non aver reso al massimo le sue battute)

Voglio dire: Cannarsi è Cannarsi..c'è poco da fare.
Ma è anche vero che il suo lavoro è la riprova che il linguaggio può dividere.
Eccome se può dividere.

Può dividere se diventa troppo lontano dall'interlocutore, se diventa mero sfoggio di eloquenza e cultura (nenache si fosse cresciuti a pane e Devoto-Oli), se viene usato come arma (fosse anche un fioretto) contro il prossimo.

Può dividere però anche se diventa semplicistico, se denota sciatteria verso noi stessi, l'interlocutore e sopratutto IL MESSAGGIO che vogliamo veicolare.

E se il messaggio è importante allora il linguaggio non deve essere nè pomposo nè banale.
Deve essere sincero. Esattamente come il messaggio.
Ecco perchè è profondamente sbagliato usare il Vangelo come se fosse un'arma.
Ecco perchè è profondamente sbagliato usare frasi fatte dove di nostro non c'è nulla.
Ecco perchè è profondamente sbagliato ripetere a pappagallo le frasette del catechismo perchè "si è sempre fatto così"

Questo non vuol dire fare tutto di testa nostra e buttare a mare tutto quello che c'era prima.
Nel passato c'è l'esperienza di chi ci ha preceduto...e per certi versi l'uomo è sempre lo stesso.
Ma alla loro esperienza si deve aggiugere la nostra.
E quale esperienza possiamo fare se ci trinceriamo nel nostro piccolo recinto fatto di abitudini (magari circondato dal filo spinato dei nostri "bei discorsi")?

Evangelion è un anime particolare perchè, a prescindere dagli adattamenti vari, parla di "incomunicabilità". Tutti i personaggi principali hanno un rapporto problematico con gli altri, specie con le figure genitoriali.

Famoso è il "dilemma del porcospino" citato molto spesso nell'anime secondo il quale " tanto più due esseri si avvicinano tra loro, molto più probabilmente si feriranno l'uno con l'altro".

Ebbene, certe volte gli aculei ce li mettiamo da soli...e li mettiamo agli altri e ci facciamo male più di quanto non sarebbe già possibile.

E allora che si fa?

E allora ci si mette il cuore...

Ma di questo ne parliamo venerdì: solennità del Sacro Cuore di Gesù.

VI abbraccio tutti e vi voglio bene




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