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sabato 20 ottobre 2018

XIX Domenica del Tempo Ordinario Anno B


«Il Figlio dell’uomo è venuto per servire 
e dare la propria vita in riscatto per molti.»


(Letture bibliche:Is 53,10-11; Salmo 32; Eb 4, 14-16; Mc 10,35-45)


Com'è che si dice di uno che non capisce qualcosa neanche se gliela spieghi cento volte? Ah, che "è di coccio". Beh, nel Vangelo di oggi Giacomo e Giovanni sono proprio l'emblema di questo modo di dire.  Gesù aveva già messo in chiaro cosa fosse "il potere", eppure loro continuano. Non solo sono di coccio, sono proprio impuniti!

Vogliono stare "alla destra ed alla sinistra" di Gesù. Nientemeno!



Ora le cose sono due: o sono veramente due palloni gonfiati oppure...oppure c'è di più!

Non è una discussione "tra chi di loro è più grande" (e lo abbiamo già visto), ma una domanda specifica. E i termini sono importanti. Giacomo e Giovanni non vogliono stare "al di sopra" degli altri discepoli. Vogliono stare "accanto a Gesù".

La differenza si nota? Quello di Giacomo e Giovanni è un desiderio importante e chiedono a Gesù di esaudirlo. Certo, il modo non è dei migliori e gli altri discepoli si risentono. E tanto.

E qui si nota la grande attenzione di Gesù verso chi gli sta accanto. Capisce che la domanda è importante, capisce che neanche loro sanno di che cosa stanno parlando (altrimenti non lo avrebbero chiesto in quel modo) e sopratutto capisce quanto le sue parole possano provocare malintesi, sconvolgimenti profondi.

E allora che fa? Secondo me fa una cosa importante: parla chiaro.

Senza parabole, giochi di parole, similitudini. Troppo facile confondere quando i cuori non sono pronti. E quindi..

Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti»


In parole povere: mi volete stare accanto? Bene, sappiate che vi aspetta la morte. 

No, non la morte senza senso e piena di vuoto (scusate l'ossimoro), quella è la morte del mondo. Non abbiamo bisogno di chiederla. Quella la vediamo tutti i giorni.  
Basta accendere la televisione, aprire FB.
Basta rendersi conto delle miriadi di parole insensate che si dicono o si scrivono.

Ieri  papa Francesco lo ha detto: il primo modo di uccidere è l'indifferenza. 
La mancanza di empatia o, meglio, di misericordia. 

Il potere del mondo opprime ed uccide. Toglie la speranza, uccide i desideri più belli.

Gesù è diverso: Gesù dona la sua vita per riscattare questa esistenza piena di morte che ci avvolge e ci circonda. Chi vuole stargli accanto sappia che, prima di tutto, gli deve stare accanto sulla Croce ed è quello il Trono della Grazia al quale dobbiamo inginocchiarci per chiedere misericordia.

E' l'altare sul quale celebriamo l'Eucarestia. E al quale ci dobbiamo avvicinare con la consapevolezza che stiamo ricevendo colui che "ha dato tutto se stesso". E lo ha fatto perchè conosce "la nostra debolezza", più di quanto noi la conosciamo.

E la prima debolezza è il bisogno di "autorealizzazione" (ricordate Genesi 3?)

Ricordiamocene tutte le volte che andiamo a messa per marcare presenza, per incontrare gli amici, per sentirci belli facendo servizio liturgico a vario titolo e poi non sappiamo neppure che letture si sono proclamate, e poi riceviamo Gesù per abitudine, poco preparati o peggio in peccato mortale (sì, oggi ho il Savonarola mode on).


Qualcuno ha dato la vita per noi perchè l'avessimo in abbondanza. 
Non per continuare con i mezzucci. Gesù chiede una radicaltà di vita perchè lui con noi è stato radicale. Per toglierci dalle mani della morte è morto Lui. 
E quindi la morte non esiste più perchè uno solo è morto per tutti.

"Vivere, non vivacchiare" diceva  Piergiorgio Frassati
(uno che, per il mondo ha vissuto poco, maha vissuto veramente. Cavoli se lo ha fatto)

E' un dono che chiedo per me e per voi. E che Dio Padre ce lo conceda.
Vi voglio bene.


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