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martedì 12 luglio 2016

"Il Piccolo principe" by Carla Bonaccorso



Ciao Ragazzi.
Voglio condividere con voi ciò che ho imparato grazie al Piccolo Principe di Antoine De Saint-Exupery, e forse, chissà, imparerete anche voi qualcosa. 

Nel Piccolo Principe c’è un desiderio intenso di conoscere nuovi amici, di voglia di sapere e di moltissima curiosità. Le caratteristiche che lo contraddistinguono sono la semplicità, la sua ingenuità e la sua innocenza. 

Il libro è una sorta di dialogo tra un adulto e un bambino, dove il Piccolo Principe rappresenta un’età che spesso gli adulti dimenticano di aver vissuto, e attraverso la sua figura, l’autore dà nuova vita al mito dell’infanzia, dove tutto è meraviglia e stupore. 

Il pilota è una persona che non si scoraggia molto facilmente, soprattutto quando all'inizio, si ritrova nell'immensità del deserto e, pur essendo solo, non si perde mai d'animo e cerca di uscire da quella situazione, anche se non è per niente semplice. 

La cosa più importante è non scoraggiarsi mai, come il pilota, nonostante lui fosse nel deserto da solo, lui non si arrende, cerca di trovare sempre una soluzione. Il personaggio che rimane impresso nella mente del protagonista è la Volpe che nonostante la differenza di specie, riesce ad instaurare un rapporto di amicizia. Bisogna sottolineare che l'amicizia che nasce tra la volpe e il piccolo principe, rispecchia i nostri tempi, e che sia indice della difficoltà di instaurare nuove amicizie con persone che non conosciamo affatto. 

Infatti l’amicizia diventa uno dei temi più importanti del Piccolo Principe. Mediante gli insegnamenti della volpe, il protagonista, riesce a comprendere la vera amicizia, intesa come legame, basata su un affetto sincero in grado di rendere unico il modo di percepire il mondo.

Solo “addomesticando” si può rivelare la singolarità delle persone o le cose, infatti lo aiuta a capire l’importanza della sua rosa: “Credo che mi abbia addomesticato”. 

Questo concetto lo possiamo capire attraverso questo breve discorso del Piccolo Principe 

“Certo un passante qualsiasi penserebbe che la mia rosa vi assomigli. Ma [per me] lei è la più importante di tutte perché è l’unica che innaffio, è la sola che ho messo sotto la campana di vetro e che proteggo con un paravento. Perché è lei che proteggo uccidendo le cocciniglie, è lei e solo lei che ascolto quando si lamenta o si vanta o, perfino, quanto tace…“ 

È grazie a tutte queste attenzioni che il Piccolo Principe ha reso la sua rosa unica al mondo e se ne è innamorato. Quindi, quello che conta davvero non è il possesso materiale delle cose, o il denaro, ma il bene che si prova verso coloro con cui abbiamo creato un legame profondo. 

L’amicizia è questa!! Creare un legame di bene, di affetto profondo e sincero.

Una frase che mi ha colpito è 

- «l’essenziale è invisibile agli occhi>>- 

significa che ogni cosa può nascondere un tesoro, un mistero da svelare. 

Oltre alle apparenze c’è lo spirito, che dobbiamo scoprire usando il cuore. 

Infatti lo spirito rende le cose uniche. 
È il fine delle nostre scelte, dei nostri sforzi, dell’amicizia, dell’amore. 

Mille rose in un giardino assomigliano a quella che il Piccolo Principe ha lasciato sul suo pianeta, ma la sua è unica in quanto l’ha innaffiata e protetta, in altri termini, l’ha «addomesticata», per dirlo come la volpe che aggiunge: «Diventi responsabile per sempre di ciò che hai addomesticato». 

Con queste parole Saint-Exupéry vuole dirci che solo il nostro sguardo percepisce la singolarità di un individuo, di una cosa. Infatti le persone, le cose sono racchiuse nelle apparenze e solo addomesticandole potremo rivelare e apprezzare la loro singolarità. 

Il Piccolo Principe dovrà compiere un viaggio di 1 anno per rendersi conto dei suoi sentimenti verso la rosa. Capire il piacere di un incontro che si conclude con il dolore di una separazione. Addomesticare un essere, significa accettare di vederlo sparire un giorno o l’altro. 

La «scomparsa ormai prossima» della sua rosa, sprofonda il Piccolo Principe nella melanconia e lo spinge a lasciarsi mordere dal serpente per tornare da lei sull’asteroide B612. 

Lo spirito crea legami. La vera vita è nello spirito che può perfettamente fare a meno della materia, della «corteccia» che il Piccolo Principe lascia dietro di sé senza rimpianti. 

Per ritrovare la sua rosa infatti, il Piccolo Principe sacrifica il proprio corpo, facendosi mordere dal serpente velenoso: «Sembrerò morto ma non sarà vero…», ci dice come ultimo messaggio.

Un altro personaggio è appunto il serpente, che pur uccidendo il principe, lo aiuta a ritornare nel suo pianeta. La morte del bambino a causa del morso di un serpente va vista in un’ottica di maturazione. La morte stessa non è vista con pessimismo, ma come un fatto naturale e ineluttabile che fa parte del ciclo delle cose e della vita. 

Non solo: la morte del Piccolo Principe è di fatto un semplice abbandonare il proprio corpo sulla Terra e poter tornare dalla sua rosa. 

In questo modo un evento altrimenti triste diventa un inno alla fanciullezza e alla semplicità con cui un bambino guarda il mondo perché questo meraviglioso bimbo biondo non crescerà e non conoscerà mai le cose brutte dell’età adulta, rimanendo sempre legato ad un esistenza dove la meraviglia, lo stupore e la semplicità regnano sovrani. 

LA FANCIULLEZZA è un altro tema del Piccolo Principe in cui è in contrasto con il mondo degli adulti, vittime del denaro, dell’avidità, dell’egoismo, del potere. 

Ma il bambino che ogni adulto è stato non è morto: sonnecchia in ognuno di noi, è pronto a risvegliarsi. È così che grazie all'incontro come quello del pilota con il Piccolo Principe, che anche l’adulto crescerà.

Quindi il racconto serve anche per sottolineare che l'infanzia è il periodo più importante della vita di ciascuno, dando un significato non pessimistico alla morte, in quanto la morte fa parte della vita. Tutto ciò sta ad indicare il rifiuto dell'autore alla compagnia troppo semplice, di persone superficiali che pensano solo a se stesse.

Vi invito a leggere il libro o a vedere il film…è meraviglioso!
VOI TOV!

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