Categorie

mercoledì 2 dicembre 2015

La Divina Commedia (andando oltre il testo scolastico)







750 anni fa nasceva a Firenze quello che viene universalmente considerato come il padre della lingua italiana: Dante Alighieri.

Per festeggiarlo ecco allora un post dedicato alla sua opera più famosa: La Divina Commedia. Sì, lo so, il fatto che la si studi a scuola l’ha resa il testo più odiato da generazioni di studenti.

 Per questo motivo proviamo allora a rendergli giustizia e leggerlo, per una volta, per quello che veramente è: la storia di un "viaggio"


Un viaggio verso dove? E perchè?


Quello che Dante racconta è il suo viaggio verso l'Amore liberante di Dio. 
"Libertà va cercando" dice Virgilio a Catone.

Dante sa che solo l'Amore di Dio dona la libertà piena e vera e per trovarla si fa guidare prima da Virgilio ( che non è solo "la ragione", ma è anche "l'amico d'infanzia" che ha imparato a conoscere nei suoi studi) e poi da Beatrice, la donna che ha amato fin da ragazzo.


(Detto fra noi: il solenne "cazziatone" che si prende da lei appena la incontra in cima alla montagna del Purgatorio secondo me è una delle punte più alte e insieme trascurate di tutto il poema)

Davanti a Dio però le esperienze della sua vita lasciano il passo al puro incontro personale, alla scintilla della Grazia che è rappresentata da Bernardo di Chiaravalle.

Tutto questo per passare dall'essere "libero da" (le proprie paure, le proprie debolezze...che lo hanno fatto finire nella "selva oscura") a "libero per" gli altri.

Per arrivare a questo deve intraprendere questo viaggio. 

Viaggio che passa dalla consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni (inferno), al desiderio di espiare le proprie colpe (che non è tanto "pagare un prezzo", ma "togliersi il loro peso dalle spalle") per poi farsi interrogare su fede, speranza e carità nel Paradiso fino a contemplare "l'Amor che move il sole e l'altre stelle"

Ora ditemi: cosa è che cerchiamo tutti noi (consapevolmente o meno) se non l'Amore e la libertà? Allora il viaggio di Dante non è forse anche il nostro?

SE così è proviamo allora a metterci nei suoi panni, a leggere provando a capire chi è il nostro Virgilio e la nostra Beatrice.

Mentre leggiamo divertiamoci poi a vedere COME Dante racconta tutto questo.

La lingua che si trova nella Divina Commedia è semplicemente geniale. 
Troverete tutti i dialetti, termini inventati da lui, similitudini estremamente efficaci anche per chi non è abituato a fare letture impegnative.

Troverete tutti i generi letterari (dalla farsa all'Horror), troverete tutto lo scibile della cultura dell'epoca. 


Veramente Dante ci mise tutto se stesso.

Forse solo per questo varrebbe la pena di riprendere in mano la Divina Commedia (magari l'edizione dei vostri genitori...) e leggerla guardando appena le note, canto per canto...assaporandone tutta la bellezza..

...e magari sarà anche più facile studiarla!

P.S

A chiusura del post vi metto un video che spiega molto bene i primi 3 canti (che sono la base di tutta l'opera): Dante, Virgilio, la Selva Oscura, le Fiere, Beatrice e gli ignavi.

Non è Benigni...ma secondo me è pure meglio!





Nessun commento:

Posta un commento