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sabato 5 dicembre 2015

II Domenica di Avvento 6 Dicembre 2015






<<Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
         Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!>>.

(Letture bibliche: Baruc 5,1-9; Sal 125; Fil 1,4-6.8-11; Lc 3,1-6)



Certe volte Dio per parlare utilizza "mezzi impropri".
Uno di questi è Giovanni Battista, colui che ci viene presentato nel Vangelo di oggi.

Pensiamoci bene: chi è Giovanni?
Sicuramente nel mondo dell'epoca un emerito signor nessuno.
Con tutti i re e i sommi sacerdoti, con tutte le autorità civili e religiose che c'erano...il Signore proprio lui doveva scegliere?

E poi, che tipo strambo...predicare nel deserto...


Eppure per il popolo ebraico il deserto è un posto meraviglioso perchè è il luogo dove Dio si è rivelato attraverso Mosè e la Legge e questo Giovanni, che è figlio di sacerdote, lo sapeva bene.

Il Messia sta arrivando, il Regno di Dio è vicino e allora bisogna prepararsi...fare pulizia...dentro e fuori da noi e quindi Giovanni decide di tornare alle origini.

Tornare nel deserto, dove non c'è nulla che ti possa distrarre e dove tu possa ascoltare il Signore che ti si vuole rivelare...

La settimana scorsa abbiamo detto che bisognava trattarci bene...come chi aspetta un bambino.
Ad una donna incinta non si chiede di fare qualcosa che la possa stancare molto, giusto?
In un certo senso chi le vuole bene cerca "di renderle le cose più semplici"

Ed è lo stessa cosa che fa Giovanni, citando Isaia (e il misconosciuto profeta Baruc)


Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!

Ma siamo noi che "gli spianiamo la strada" o (come dice Baruc)  è Dio Padre che lo fa per noi?

Le due cose si completano.

Il Signore viene e spera di trovare il terreno buono dove la sua Parola possa attecchire, crescere e fare molto frutto. Il Signore Gesù nasce sperando di trovare una grotta, un luogo chiuso e protetto, con persone pronte a fare "famiglia con lui".

Lui nasce..ed ha bisogno di essere accolto..come un neonato che deve agli altri la sua sopravvivenza.

Proprio perchè conosce questa precarietà nella carne non c'è monte o valle, non c'è preoccupazione o sofferenza che non possa comprendere e superare.


Dunque, facciamo la nostra parte!

Togliamo il superfluo, senza paura di trovare il nostro "deserto interiore".
E' lì che il Signore ci cerca per "parlare al nostro cuore" come uno sposo fa con la sposa.

Con questa fiducia continuiamo il nostro cammino di Avvento in attesa di vedere "la salvezza di Dio"

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