Gattaca - La porta dell'universo - 1997

In un futuro distopico ogni bambini nasce con il suo destino già segnato.

Infatti è possibile selezionare il suo corredo genetico prendendo "il meglio" di entrambi i genitori.
Di conseguenza è anche possibile sapere le sue predisposizioni di salute e "ragionevolmente" venire a sapere anche la sua aspettativa di vita tramite un semplicissimo esame del sangue fatto alla nascita.

Tutto questo porta ad una società dove le persone sono classificate in due grandi categorie:

VALIDI
cioè esseri dal corredo genetico perfetto, che vengono scelti per ricoprire i ruoli più prestigiosi della comunità,

NON VALIDI
ovvero persone nate coi loro genomi naturali, da destinare allo svolgimento dei lavori più umili e relegate ai margini della vita sociale.

Il protagonista del film è Vincent il quale, essendo nato naturalmente, è classificato subito come "non valido", tarato irrimediabilmente da un vizio cardiaco e destinato ad una vita breve.

Lui però non ci sta. Ha un grande sogno: essere astronauta.
Conosce praticamente a memoria tutti i test di ammissione ed entrerebbe nel programma senza problemi, ma al primo degli innumerevoli esami del sangue (peraltro spacciati come "controllo antidroga") sarebbe irrimediabilmente fuori dai giochi.

La svolta della sua vita avverrà grazie ad un altro "reietto" di quella società che basa tutto sulla efficienza fisica, anche lui sbattuto fuori dalla vita dopo un incidente che lo ha reso paraplegico.

Riuscirà il nostro Vicent a coronare il sogno della sua vita?

A prima vista Gattaca è il classico film in cui c’è la lotta tra i desideri ed il destino.

Solo che “il destino” non è indicato da una entità superiore né tantomeno è il frutto del caso. Qui il destino viene “creato” dagli uomini e lo hai scritto nei tuoi geni. 

Nella società di Gattaca puoi “costruire” un essere umano a partire dal patrimonio genetico dei genitori…prendendo il meglio di entrambi.

Puoi evitare che sia predisposto a determinate malattie. 

Puoi garantirgli un futuro di successo o, come dice il genetista nel film: “puoi farlo partire da una posizione di vantaggio”

A tutto questo viene data una accezione positiva. 

D'altronde si tratta di dare IL MEGLIO…che male c’è?

C’è che il risultato è una società dove DI FATTO c’è una discriminazione di fondo.

Se sei dichiarato valido hai il diritto di accedere al meglio che questa società ti offre, altrimenti ti devi accontentare delle briciole.

Ma la cosa non finisce qui. Anche tra validi e validi c’è discriminazione.

Tra un individuo che ha l’ 1% di probabilità di morte improvvisa ed uno che ha “solo” lo 0,5% il primo verrà inevitabilmente scartato. Non ne parliamo se poi “il caso” si prende la rivincita e finisci invalido…a quel punto sei finito, sei morto civilmente.

Questo è quello che succede in una società dove “l’efficienza fisica” è la base di tutto.

Vincent, il protagonista, combatte contro questo mondo…perché ha un sogno.

E sa che è nel giusto…di conseguenza è pronto ad affrontare ogni sacrificio per realizzarlo…e per prendersi la sua rivincita.

Personalmente parlando dubito che sia un film di fantascienza. Basta leggere le cronache dei giornali per capire quanto tutto questo sia attualissimo.

Quando è che un uomo può dirsi tale?

Quando è che si può dichiarare “portatore di diritti inalienabili”? 

In definitiva: c'è una condizione in cui la vita è "meno vita" (con tutte le implicazioni etiche che ne conseguono)?

Il film non da una risposta esplicita. 

Il regista Andrew Niccol (autore anche del soggetto e della sceneggiatura) vuol farci immergere in questo mondo e lo fa in maniera asettica così come è asettico il mondo di Gattaca. 

Michael Nyman con la sua colonna sonora accompagna questo nostro viaggio con tratti di delicatezza misti ad epicità.

E alla fine si capisce che tutti tifiamo per Vincent... perchè Vincent siamo noi ogni volta che lottiamo per realizzare noi stessi  (o, se volete, "il progetto che Dio ha su di noi") mentre "il mondo" ti dice "non ce la fai..non ce la puoi fare"