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domenica 18 agosto 2019

XX Domenica del Tempo Ordinario Anno C


«Le mie pecore ascoltano la mia voce, 
dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.»

(Letture bibliche: Ger 38, 4-6. 8-10; Salmo 39; Eb 12,1-4; Lc 12, 49-53)




Cari tutti, 
è ormai passata una settimana dalla fine dell'Esperienza Comunitaria. Mi sono voluta prendere qualche giorno per ri-cord-dare, per fare ordine. Spero che abbiate trovato il tempo di farlo anche voi, tra un bagno e l'altro e se non lo avete ancora fatto...che ci aspettate, muovetevi! Ok, recuperiamo un poco di serietà.

sabato 3 agosto 2019

XVIII Domenica del Tempo Ordinario Anno C


«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.»

(Letture bibliche: Qo 1,2;2,21-23; Salmo 89; Col 3, 1-5.9-11; Lc 12, 13-21)



Le letture di oggi ci danno una lezione pratica e chiara della vita.
Ho sempre pernsato che la Bibbia non fosse "il manuale di istruzioni per vivere bene", nel senso che non c'è una pagina specifica di "risoluzione problemi" per cui ad ogni situazione vai a pagina x.

giovedì 1 agosto 2019

"La forma della voce" di Naoko Yamada (Giappone 2016)



Shōya Ishida è un bambino di 11 anni come tanti che va alle elementari. Avendo un carattere esuberante non fa fatica  ad avere molti amici. Un giorno nella sua classe arriva Shōko Nishimiya, una bambina molto dolce che ha una particolarità: è completamente sorda e quindi comunica attraverso un quaderno.

All'inizio la nuova arrivata viene accolta bene, poi però l'iniziale simpatia si trasforma in freddezza, fino a quando si arriva ad atti di bullismo veri e propri di cui il primo responsabile è proprio Shōya.
Il risultato finale è che Shōko è costretta a cambiare scuola.
Shōya, considerato unico responsabile della cosa, ed ormai etichettato come "bullo" perde gli amici ed inizia ad isolarsi sempre di più. Questo praticamente fino al giorno in cui, ormai liceale, decide di togliersi la vita. Cosa che non riesce a fare solo per puro caso.
A quel punto decide finalmente di andare a trovare Shōko nella sua scuola superiore per chiederle perdono, con la volontà di iniziare il suo percorso di redenzione per gli errori del passato.

sabato 27 luglio 2019

XVII Domenica del Tempo Ordinario Anno C


«Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, 
per mezzo del quale gridiamo: Abbà! Padre!»

(Letture bibliche: Gn 18,20-32 ; Salmo 137; Col 2, 2-14; Lc 11, 1-13)



 Le letture di oggi ci insegnano una cosa importante. Ci insegnano come rivolgerci a Dio.
A Dio che innanzitutto è Padre.
Nel gli ultimi tempi si spinge molto nel considerare l'aspetto materno di Dio: la tua tenerezza, la sua compassione nei nostri confronti.
Per carità, questo è giustissimo e non sarò io a sindacare. 
Anche perchè sono la prima a mettere in luce proprio questo aspetto.
Oggi però la cosa è diversa.

In una società in cui i termini "padre" e "madre" assumono significati fluidi (e, passatemi il termine alcune considerazioni sono veramente fuori da ogni comprendonio umano) forse le letture di oggi ci danno una mano per fare un poco di ordine.

Che vuol dire quindi che "Dio è Padre"? 
Innanzitutto che sente una responsabilità nei nostri confronti.
Non voglio fare psicologia spicciola.
Provo a rapportarmi con la mia esperienza (di certo non esaltante, ma almeno è vera): 
da sempre le madri tendono ad insegnarti l'importanza del "nido", del sentirsi sicuri in un posto  (che può essere anche un posto dell'anima).
I padri sono diversi: i padri sono quelli che ti spingono verso l'esterno, che ti insegnano (o almeno dovrebbero farlo) le regole dello "stare al mondo"

Lo so che magari qualcuno si sentirà a disagio di fronte ad affermazioni come queste, che forse li giudicherà stereotipi, ma ribadisco: è la mia esperienza e questa vi dico.

Bene: di fronte a tutto questo, che immagine di Padre ci viene data da queste letture?
Beh, innanzitutto l'immagine di qualcuno che "ascolta". Già questo è importante anche perchè sarebbe inutile pregare qualcuno che sai che non ti ascolta. O NO?

Quindi, assunto il fatto che questo Padre ti ascolta: cosa gli chiedi? E sì, perchè mica è semplice: i discepoli di Gesù lo sanno e siccome evidentemente hanno notato la sua enorme facilità nel rivolgersi a Dio. Avranno pensato: "facciamoci dare una dritta!"

La risposta di Gesù è quella preghiera che impariamo da piccoli. In famiglia (se siamo fortunati) o al catechismo (se lo siamo di meno): Il Padre Nostro.

Lasciatemelo dire: è la preghiera più bella che esista.
Perchè parte dall'alto  (i cieli) e finisce nel basso più profondo (l'ultima parola è: "male" fateci caso). Nel mezzo c'è tutto: il bisogno della Sua Presenza, il desiderio di vederlo più chiaramente nel mondo che ci circonda. 
C'è un desiderio primario: quello del pane. 
Sia per il corpo che per lo spirito. Perché senza di esso si può andare avanti per pochissimo. Come vedete, più di va avanti e più si scende nell'essenzialità fino ad arrivare al desiderio più importante e proprio perché è il più importante si dice per ultimo perché chi ascolta se ne ricordi. 

Il desiderio di non essere lasciati da soli. Quel "non abbandonarci" vuol dire tante cose. Vuol dire : "non ti allontanare, stammi vicino, tienimi per mano.. Perchè appena mi molli mi sento perso" 

Io questa cosa la capisco bene. C'è una foto in camera dei miei, scattata per il matrimonio di mio zio. C'è mia mamma da un lato ed io stretta alla gamba di mio padre. Quasi avessi paura di perderlo (cosa che poi è successa, ma questa è un'altra storia) 
Ora, a prescindere da foto e ricordi: Dio Padre è questo. 
Altra cosa (e concludo): Dio Padre è uno che ha mooolta pazienza e sa cosa vuoi (vedi Abramo nella prima lettura) anche se ci giri intorno per 2 ore. 
Infine ti dona quello che ti serve in quel momento. Anche se, li per lì, non lo capisci. 

Gesù si fidava di un Padre così. 
Ora tocca a noi. 

Vi abbraccio forte e vi voglio bene. 



giovedì 25 luglio 2019

"Ti ho voluto bene veramente" di Marco Mengoni (2015)



Oggi in realtà era previsto un altro post ma, si sa, certe volte si hanno determinati stati d'animo che ti spigono a fare determinate cose...e i progetti cambiano.

"Ok, che è successo?" vi chiederete.
Beh, semplicemente ho avuto una delle mie botte di malinconia potente unita a frustrazione galoppante.(in questi ultimi tempi mi capita spesso..succede)

sabato 20 luglio 2019

XVI Domenica del Tempo Ordinario anno C


«Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono, 
e producono frutto con perseveranza.»

(Letture bibliche: Gn 18.1-10; Salmo 14; Col 1, 24-28; Lc 10, 38-42)



Cari tutti,
ve lo dico subito: le letture di questa domenica spiazzano sul serio!
Oddio, in teoria dovrebbero farlo sempre (se non lo fanno...iniziate a preoccuparvi), ma forse stavolta c'è quel quid che dovrebbe veramente farci saltare dalla sedia.

venerdì 19 luglio 2019

"Te lo sei meritato" MA ANCHE NO!



Cari tutti, 
Molto tempo fa mi capitò sotto gli occhi una dei quelle vignette satiriche in cui, nella fattispecie si prendevano in giro un po' tutte le religioni.

Il titolo era semplice: "Shit happens" ovvero "le cose brutte succedono".
Insomma è la classica frase in slang americano in cui si dice che, nella vita, le cose possono andare storte in qualche modo.