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martedì 7 novembre 2017

"Boris" ovvero...la Tv come (non) la vorremmo avere



Alessandro è un ragazzo, appassionato di spettacolo, che sembra coronare il suo sogno quando riesce a entrare, seppur come semplice stagista, nella produzione della fiction televisiva Gli occhi del cuore 2. Ben presto si rende però conto che il mondo del piccolo schermo non è esattamente come lo immaginava, e fin dall'inizio si trova a che fare con persone che lo portano al limite della sopportazione.


A capo della produzione c'è René Ferretti, regista che da tempo ha abbandonato velleità artistiche nel cinema per ridursi a girare prodotti televisivi di infimo livello (il suo metodo di regia è, come spesso asserisce lui stesso, «a cazzo di cane»). Stanis è il protagonista della fiction, un mediocre attore che tuttavia si atteggia a divo hollywoodiano. Corinna è invece la protagonista femminile, un'attrice senza nessun talento (Ferretti la chiama «cagna maledetta» per via delle sue inesistenti doti recitative) che ha ottenuto la parte soltanto grazie all'amante a capo della rete televisiva, il Dottor Cane. Arianna è l'assistente alla regia, la persona che cerca di risolvere tutti i conflitti che si creano sul set, ed è forse l'unica che si sforza di aiutare Alessandro a inserirsi in questo mondo.

Il ragazzo si trova a confrontarsi anche con lo scontroso capo elettricista Biascica, il direttore della fotografia Duccio, ormai disilluso e cocainomane, la pigra, irascibile e raccomandata segretaria di edizione Itala e la truccatrice Gloria. Insieme ad Alessandro lavora Lorenzo, stagista della fotografia, dal carattere molto più timido e riservato (e per questo definito «stagista schiavo»). A controllare il corso dei lavori ci sono Sergio, delegato di produzione, attento solo a risparmiare il più possibile sul budget a disposizione della fiction, e Lopez, delegato di rete, alla costante ricerca del difficile equilibrio tra i gusti del pubblico e le ingerenze della politica. Tutti loro cercano faticosamente di portare avanti, tra mille problemi e contrattempi, la produzione de Gli occhi del cuore 2.

"Boris" è una serie televisiva del 2007 (quindi ha ben 10 anni di vita) girata per il canale satellitare Fox. Io all'epoca non avevo il satellitare (se è per questo non ce l'ho neppure ora) e quindi mi ero persa questo capolavoro. (che ora potete trovare su Netflix) 

Sì, "Boris" è un capolavoro perchè racconta in maniera spassosa e divertente una delle tante piccole tragedie del nostro paese ovvero la sua programmazione televisiva.

Io non so che rapporto abbiate con la TV (sopratutto ora che altri mezzi come YT hanno preso in un certo qual senso il sopravvento)..beh, io oramai la vedo veramente poco. Perchè? 
Perchè la maggior parte dei programmi di intrattenimento o le fiction (tranne qualche rara eccezione) sono più adatti a "spegnere il cervello" piuttosto che stimolarlo....e a me questo non va.

"Gli occhi del cuore 2" è un esempio. Scrittura inesistente, recitazione approssimativa e realizzazione tecnica mediocre la contraddistinguono e questo perchè logiche di mercato e politiche si mescolano.

In tutto questo ci sono le relazioni umane che, giocoforza, risentono di questo clima. D'altronde quando hai a che fare con persone raccomandate, con rapporti di forza immutabili e con persone che cercano sempre di fare il minimo indispensabile che cosa puoi aspettarti?

Insomma, ridi di gusto, ma poi ti accorgi che è una risata amara...sopratutto se ti accorgi che, in questi 10 anni che sono passati dalla prima messa in onda, è cambiato ben poco.

Ora, tralasciando las'etto dell'offerta Tv, un paio di domande sorgono. 
Quanto della filosofia di Boris è presente nella mia vita.
Quante volte faccio le cose "alla cazzo di cane" (cit. Renè Ferretti)?
Quante volte mi comporto come Stanis?
Quante volte accetto il compromesso al ribasso?

In questo senso i personaggi che più mi hanno fatto riflettere sono "gli sceneggiatori": tre emeriti fannulloni iperpagati che scopiazzano ignobilmente da altre serie senza neanche prendersi la briga di adattare almeno un po'(e mettendo fortemente nei guai chi poi deve mettere su pellicola tutto questo).

Sono talmente indolenti che....vabbè guardate il video e capirete.




Non vi nascondo che, guardando la serie (3 stagioni una più bella dell'altra più un film uscito nel 2011) mi sono chiesta se , per caso, non fossi più brava io a scrivere qualcosa...ammesso di avere una storia da raccontare...s'intende.

Esatto, c'è una storia da vivere e da raccontare che è la nostra vita e rischiamo di farlo senza personalità, senza significato, senza senso.
Senza il senso. Che tristezza infinita!

Sant'Ignazio nei suoi Esercizi invita a scrivere la propria autobiografia nella quale tornare indietro per scoprire l'azione di di Dio.
Questo però non si fa subito. 
Si fa dopo le meditazioni della prima settimana dove il frutto è scoprire quanto si è infinitamente (e immeritatamente) amati.
A me questo ha insegnato una cosa: che l'unica storia da raccontare è una storia di amore. E la nostra vita è proprio questo: una storia d'amore tra noi e Dio Padre. C'è chi lo sa e chi non lo sa.

Magari la scriviamo e la viviamo assieme..che ne dite?

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