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venerdì 10 novembre 2017

XXXII Domenica del Tempo Ordinario


«Vegliate e tenetevi pronti,
perché, nell’ora che non immaginate,
viene il Figlio dell’uomo.»

(Letture bibliche: Sap 6,12-18; Sal 62;1Ts 4,13-18; Mt 25, 1-13)


Le letture di questa domenica ci invitano a guardare a qualcosa di grande: il mistero dell'attendere. Attendere chi, come e per cosa
Nel Vangelo di oggi Gesù per spiegare tutto questo Gesù usa una situazione che i suoi contemporanei conoscevano..ma anche noi in fondo.


Le ragazze di cui si parla sono un po' come le damigelle che aspettano lo sposo, ma si sa come finisce ai matrimoni: i tempi si allungano, la stanchezza incomincia a farsi sentire e, in definitiva, si smette di "aspettare" chi dovrebbe essere il centro della serata e, semplicemente, si fa altro.
Nella parabola però  Gesù si premura di evidenziare che "ci manca qualcosa" e questo qualcosa non ce lo può prestare nessuno!

Questo qualcosa è il rapporto con Dio e quindi il nostro corrispondere al Suo Amore. 
Sì, ok..tutti i commentatori vi diranno che l'olio che nutre le lampade rappresenta la fede. Vero. Ma da dove nasce la fede se non dal sentirsi amati? E come si può amare ciò che non si conosce?

Il banchetto di nozze è una bellissima metafora che indica la comunione definitiva con Lui. Noi non siamo semplici invitati...siamo gli amici speciali, quelli che lo Sposo vuole accanto a sè. Non capire questa cosa denota superficialità, mediocrità o peggio ancora tristezza. 
Dio Padre non ci ha fatti per questo. San Paolo lo spiega i cristiani di Tessalonica: 


"Non vogliamo, fratelli, lasciarvi nell’ ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza"

Ora, come non è possibile essere ammessi alla festa di nozze senza indossare l'abito nuziale, parimenti non vi si può giungere con le lucerne spente, poiché l'una e l'alta cosa rappresentano l'incoerenza e la superficialità che preclude sempre l'incontro con Dio. Giungere privi di adeguata predisposizione vuol dire non aver usato pienamente considerazione della misericordia, averla banalizzata o aver usato disattenzione intorno a ciò che in noi essa vuole suscitare e a ciò che per noi essa comporta.

Quante volte abbiamo trattato Dio Padre come un fesso buonista continuando a farci gli affari nostri (con annessi e connessi) tanto poi "ci vuole bene come siamo"?
Gesù oggi ci dice chiaramente che non è così!

Dio ci vuole bene come siamo e ce ne vuole talmente tanto che non ci può lasciare così come ci ha trovato. 
E se questo non lo capiamo (o meglio, non lo vogliamo capire perchè costa fatica) le conseguenze sono queste:


“Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. 

Vi pare crudele? A me no.  A me pare rispettoso del nostro comportamento. Chi banalizza l'amore poi non lo sa riconoscere. Di conseguenza neanche Dio lo riconosce. Perchè ci ha fatto per riconoscerLo.

C'è di buono che la Sapienza, ovvero Dio stesso, "si fa trovare da chi lo cerca". 

Nel farsi conoscere previene coloro che la desiderano.
Chi si alza di buon mattino per cercarla non si affaticherà,
la troverà seduta alla sua porta.

Per la serie: Dio è così vicino a te...basta che lo cerchi un attimo e ti darà tutto se stesso.

Un 'ultima piccola considerazione: la parabola di oggi ci mostra chi attende nel buio. 
Non nascondiamoci dietro ad un dito: certe volte questo buio  sembra inghiottirci.
A questo proposito vi lascio le parole di un teologo che mi hanno molto confortato.

È faticosa, la vita. E, talora, incomprensibile, oscura.
Abbiamo l'impressione di vagare nelle tenebre, di brancolare nel buio.
Ma ci sono anime che osano.
Che escono nelle tenebre e le sfidano tenendo in mano una piccola luce.
Insignificante, rispetto alla massa cupa e spessa del buio che sovrasta.
Eppure quella fiammella squarcia le tenebre, le obbliga ad arretrare, le ammorbidisce e dona misura e dimensione ad ogni notte.
Ci sono persone che passano la vita a maledire l'oscurità, altre che preferiscono accendere un fiammifero.

Ci sono tante persone che vedono solo buio intorno a sè ed è anche per loro che dobbiamo tenere la nostra lampada accesa.
E per finire (sul serio stavolta) vi metto il video di un canzone che a me piace molto, che sento molto mio e che una piccola grande preghiera.
Vi abbraccio forte.

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