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martedì 24 ottobre 2017

"Oceania"



Vaiana vive a Motonui, una bellissima isola dell'arcipelago delle Fiji. E' la figlia del capo villaggio, è amata da tutti ed è destinata a governare  secondo una tradizione che dura da millenni. Sarebbe il massimo della felicità per chiunque, ma non per lei.
Lei ha un desiderio che la spinge: quello di prendere una barca ed esplorare il mare aperto...

Doveri da una parte e desideri dall'altra. Chi la spunterà'?


"Oceania" è l'ultimo film d'animazione di casa Disney uscito nel 2016 e, in un certo senso, dal punto di vista narrativo e di costruzione dei personaggi segue un pò l'andazzo degli ultimi anni (vedi Rapunzel o il più recente Frozen).

In primis perchè non c'è "il principe azzurro"...anche perchè non c'è neanche una storia d'amore!

La storia infatti gira tutta intorno a questo desiderio insopprimibile di Vaiana di solcare il mare. Desiderio all'inizio quasi assurdo. Infatti tutti (padre in primis) le dicono in parole povere: "Ma chi te lo fa fare". L'unica che la spinge a seguire il cuore è nonna Tala (fantastica!).

Alla fine Vaiana parte perchè la sua isola è in pericolo ma, a parer mio, la cosa è un pò tirata con i capelli. 
Mi spiego meglio: probabilmente per accontentare il pubblico dei più piccoli c'è un elemento mitologico che, alla fine, spinge la storia per come la si vede (e sottintende la presenza del deuteroprotagonista: il semidio Maui), ma si sarebbe potuto tranquillamente svolgere tutto in età contemporanea senza perdere nulla del nucleo fondante della storia ovvero il coraggio di partire e di sfidare l'ignoto.

Da parte mia ho trovato questo film meraviglioso e, per certi versi, più bello di Frozen su molti punti di vista. 

Uno di questi è sicuramente che è un piacere per gli occhi. 
Il comparto tecnico della Disney ha fatto un lavoro superbo nel coniugare la tecnologia 3D con la vividezza degli scenari.

Un altro motivo è che il film raggiunge vette di comicità ed epicità che non si vedevano da tempo. Riderete e piangete nel giro di un'ora e mezza.

Terzo motivo sono i pezzi musicali che, come si sa, rendono spesso i film Disney quello che sono. Qui i compositori (uno dei quali è Mark Mancina...quello che ha composto i pezzi del Re Leone) si sono superati perchè i pezzi sono tanti, sono tutti orecchiabili, ti restano in testa, e sono stupendi.

Il mio preferito è questo, perchè secondo me racchiude tutto il senso del film e poi perchè mi ha dato spunto per una riflessione che voglio condividere con voi.

Vaiana vive in un'isola dove sembra che le cose vadano avanti in quel modo da millenni e tutti seguono le tradizioni e sono felici. Lei, che invece vuole prendere la via dell'oceano, vive quindi una situazione di disagio.
Poi un giorno entra in una caverna dove scopre "la verità" ovvero che lei e tutti gli abitanti dell'isola discendono da un popolo di navigatori. 
Buon per lei che la prenda bene!

Ora, magari non per tutti è così, ma molti di noi provengono da famiglie che, bene o male, sono sempre andate in chiesa e quindi si son sempre sentite dire: "fai così e starai bene". Per carità, è tutto verissimo, ma...

Ma...poi c'è qualcuno che ti chiama a conoscerLo personalmente..un pò come fa l'oceano (che è un personaggio vero e proprio) con Vaiana.

Cioè: Dio puoi conoscerLo perchè te lo hanno raccontato e quello che sai corrisponde con quello che ti hanno detto. Un pò come conoscere il mare fino alla fine del riff. Oppure qualcuno te lo indica (come la nonna appunto) e tu entri in qualcosa di inesplorato a tutti tranne che per te. 
Un pò come andare in mare aperto.
Certo, questo comporta un rischio: uscire dai propri confini sicuri, magari essere da soli ad affrontare determinate scelte che possono e debbono essere soltanto tue, ma il risultato è un rapporto vero e il conoscere veramente chi sei.

D'altronde (come dice la canzone) si può essere "navigatori dentro l'anima, ma la strada per tornare a casa è scritta in noi"

Voi che ne pensate?





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