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mercoledì 31 agosto 2016

"Dio esiste e vive a Bruxelles" di Jaco van Dormael (2015)



In un Bruxelles dei tempi odierni, Dio è un ometto sadico che ha una moglie sottomessa, una figlia ribelle (come il primogenito d'altronde), che ha creato il mondo perchè non aveva nulla da fare e che ne inventa tutte per far soffrire gli uomini.


Un giorno la figlia ribelle decide di scappare di casa, ma prima manomette il Pc del "padre" (le virgolette sono d'obbligo) facendo in modo di mandare a tutti gli abitanti del pianeta un sms con la data della propria morte, dopodichè si mette a cercare 6 nuovi "apostoli" per scrivere un Nuovo Testamento 2.0 e dare una speranza all'intera umanità.

Questo articolo nasce da un messaggio su Whatsupp: "Ho visto questo film, ha tante cose che i film italiani non hanno...ma forse il regista del Cristianesimo non ci ha capito molto" e così, incuriosita, ho deciso di recuperarlo e di farci un articolo sopra.

Ebbene, iniziamo con il dire che il regista ha una idea tutta sua di Dio e il resto viene di conseguenza. Il dio (necessariamente con la minuscola) di Dormael è un dio peggio che pagano. Almeno i greci avevano fatto gli dei a loro immagine e somiglianza, mentre qua siamo di fronte a qualcosa che potremmo definire come il peggiore degli uomini.

Mi verrebbe da dire che, dato che vuoi sovvertire tutto allora è meglio credere che chi "ha fatto le regole" sia un sadico da manicomio...
Forse la mia è una battuta da trentacinquenne, ma questa è stata la prima impressione che ho avuto.

Un'altra cosa che mi ha lasciata un pò perplessa è l'assunto generale da cui muove tutta la trama ovvero il fatto che gli uomini restino legati alla figura di Dio (un dio sadico come abbiamo visto) perchè hanno paura della morte e saperne la data li libera automaticamente da questa sorta di paura morbosa mettendoli in grado di conosce la "felicità" su questa terra.

Personalmente mi pare una grandissima cavolata (scusate l'eufemismo) o forse è semplicemente uno dei principi dell'ateismo militante (che non sempre è ateismo intelligente). Chi ha fatto esperienza di Dio sa benissimo, invece, che il Paradiso e l'Inferno iniziano su questa terra e noi siamo chiamati a decidere aiutati dalla Grazia.

Questo non vuole dire che questo film non abbia dei pregi. Ne ha e tanti. 
In primis i dialoghi. Alcuni sono veramente geniali. Così come un altro pregio è la delicatezza che il regista ha nelle inquadrature sopratutto nei momenti più intensi emotivamente.

La parte migliore del film è sicuramente la ricerca dei nuovi "apostoli".
Tutti e sei vivono una povertà. Povertà di rapporti umani sopratutto. Tutti, alla fine, troveranno la felicità che, in tutti i casi, coincide con un innamorarsi..prima di tutto della vita e delle sue possibilità. Possibilità che non avevano sfruttato prima.

Alla fine comunque l'impressione generale che mi ha lasciato è stata quella di una profonda tristezza. Alla fine il regista prova a dare un messaggio di speranza ma, oggettivamente, a me non è bastato.

Resta comunque un film più che godibile e sopratutto molto diverso da quelli che siamo abituati a vedere. Ogni scena è uno spunto di riflessione, ma ovviamente qua non lo farò. Sia per motivi di spazio, sia perchè sarebbe uno spoiler continuo.
E allora facciamo così. Vedetevelo e poi lo commentiamo tutti insieme. Che ne dite?

Vi abbraccio,




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