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martedì 5 dicembre 2017

I peccati capitali nel cinema: Ira (a cura di Leonardo Recupero)


In quest'articolo parlerò di uno dei sette peccati capitali cioè l'ira e lo farò attraverso la recensione di tre film. Iniziamo subito!

● 1

Siamo nel 2002 e il regista di "Trainspotting" Danny Boyle, reduce da "The Beach" che fu un totale flop e un totale insuccesso sia di critica che di pubblico, spinto dalla famosa regola universale secondo cui un'artista quando soffre produce le opere migliori, sforna un horror fantascientifico degno di essere definito capolavoro. Con un esordiente Cillian Murphy, una regia claustrofobica, una fotografia plumbea e una soudtrack potentissima "28 giorni dopo" è il miglior film sul tema "infetti" prodotto fin'ora. Da non confondere infetti con zombie eh.




Il protagonista Jim dopo 28 giorni di coma (dovuti ad un'incidente stradale) si sveglia in una Londra desertica, silenziosa, disastrata. Nessuno sente le sue urla d'aiuto perché nessuno c'è. Vestito solo con un camice e a piedi scalzi Jim vede solo distruzzione, tanti pensieri si affollano nella sua mente. Questa prima sequenza piena di solitudine e impotenza accompagnata da "In The House, In A Heartbeat" in crescendo raggiunge un climax enorme.

Dopo aver fatto conoscenza di due sopravvissuti (Mark e Selena), disperato, Jim riesce ad ottenere le risposte tanto attese. Niente di complicato: semplicemente un virus (evoluzione della rabbia non a caso) ha decimato l'umanità, chi ne viene contagiato diventa rabbioso e farebbe di tutto per della carne umana. Risolto il problema della fame nel mondo!




In questo film il nostro protagonista percorre un viaggio emotivo che lo porta dall'essere inesperto  e impaurito a trasformarsi in un'assassino a mani nude quasi da sembrare uno dei contagiati tanto che l'amata Selena per qualche istante non riuscirà a riconoscerlo temento che fosse stato infettato.
Come se non ci fosse differenza tra infetti e uomini come a voler dire che quella rabbia di cui si è servito Jim per uccidere alcuni pericolosi sopravvissuti, che minacciavano di abusare di Selena, in realtà è sempre dentro di noi e il virus non ha fatto altro che tirarla fuori.

Mai farsi "contagiare" cioè mai lasciare che le circostanze tirino fuori il peggio di noi ciò potrebbe portare a risultati spiacevoli perché un uomo arrabbiato è come un'infetto: non ragiona, é reso cieco dal'ira del momento.
É essenziale capire quale potrebbe essere il "virus" cioè il vero motivo della rabbia per accorgersi che forse non è poi così importante. In ogni caso é sempre meglio fare uso della rabbia nella giusta misura.



Magari se vi arrabbiate non vi viene voglia di carne umana certo ma non sottovalute la possibilità non si sa mai.

● 2

Il secondo film di cui vi voglio parlare è del 1999, è l'ultimo di Stanley Kubrick, si chiama "Eyes Wide Shut" ed è un porno.
Dove arriverà questo blog con i miei articoli...
Mi spiego meglio. Non è del tutto porno ma il sesso è il tema pincipale e Kubrick (Shining; Full Metal Jacket, Arancia Meccanica, 2001: odissea nello spazio) lo afronta con eleganza e introspezione senza cadere nel volgare. Lo spettatore percepisce il sesso non come divertimento ma come strumento utilizzato per oscurare le divergenze dentro la coppia. Il sesso come paraocchi per ignorare i problemi della coppia. Ovviamente una relazione non vive allungo se basata su questo, prima di tutto c'è bisogno di dialogo. Ed è per questo silenzio che la protagonista Alice (Nicole Kidman) tiene dei segreti al suo coniuge Bill (Tom Cruise).




Una sera, strafatti di erba, Alice rivela il segreto al marito. Si tratta di un tradimento avvenuto molti anni prima durante una crociera quando erano ancora fidanzati. Questo manda in tutte le furie Bill ed è qui che la rabbia del momento lo porta, la stessa notte, a provare a tradire la moglie con una prostituta e un'amica da consolare reduce da un lutto e a fare conoscenza di una strana setta forse massonica che avrà risvolti negativi in seguito.
Ma Bill non riesce mai a cadere nel peccato, non riesce a trovare la forza di tradire la moglie perché sa che ciò fa lo fa solo per vendetta spinto stupidamente dalla rabbia.


alcuni membri della setta





● 3

Il terzo film è Taxi Driver del 1976 di Martin Scorsese
Se questo film l'avete gia visto, e lo spero, capite bene che per me non è facile evitare di parlare della regia e della recitazione di De Niro e della musica di Bernard Herman ma ci sarebbe troppo da dire




A Scorsese sono bastati un taxi,  Robert De Niro. Un'uomo che spinto dall'insonnia decide di fare il tassista. Nel corso dei suoi viaggi notturni incontra di tutto e di più.

"Vengono fuori gli animali più strani, la notte: puttane, sfruttatori, mendicanti, drogati, spacciatori di droga, ladri, scippatori. Un giorno o l'altro verrà un altro diluvio universale e ripulirà le strade una volta per sempre. Io vado per tutta la città, lavoro a Bronx e Brooklyn, lavoro anche ad Harlem che è pieno di negri, io me ne frego del colore della pelle ma certi ci badano, certi miei colleghi i negri non li portano, per me non fa nessuna differenza" (Travis)




Travis non è cattivo non cerca guai e di sicuro non è razzista. È una persona gentile e tranquilla ma la società in cui vive lo porta ad odiare e a farsi giustizia da solo. Si innamora di una donna che lo rifiuta, conosce una prostituta minorenne e decide di liberarla anche a costo della vita (sia sua che degli altri).

Nel corso del film viene rifiutato più volte e viene offeso, tutto questo lo irrita. Accumula rabbia che lo porta a compiere gesti irreversibili. Un uomo stanco del degrado che lo circonda, non riesce a trattenere la rabbia. Travis è un'uomo che perde il controllo.
Non dico di reprimere l'ira perché la repressione di un sentimento fa male sia al corpo che alla mente dico di dosarla nella giusta misura.



Se vi interessa il tema della rabbia e/o perdita dell'autocontrollo e/o vendetta ecco altri film da vedere:

"Le avventure acquatiche di Steve Zissou" di Wes Anderson 

"Southpaw - L'ultima sfida" di Antoine Fuqua

"Seven" di David Fincher (questo film è incentrato sui 7 peccati capitali)

"The Hateful heigth" di Quentin Tarantino (e anche tutti gli altri suoi film, i personaggi di Tarantino sono prevalentemente vendicativi e incazzati neri)

"Sweeny Todd - il diabolico barbiere di Fleet Street" di Tim Burton 


Grazie per la lettura e spero vi sia piaciuto.