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domenica 30 settembre 2018

XXVI Domenica del Tempo Ordinario Anno B



«La tua parola, Signore, è verità;
consacraci nella verità.»


(Letture bibliche: Nm 11,25-29; Salmo 18; Gc 5,1-6; Mc 9,38-43.45.47-48)



La liturgia che la Chiesa ci propone oggi ci offre un messaggio particolarmente scomodo ed impegnativo e come tale siamo tentati di saltarci su a piè pari. Forse perchè ci fa impressione sentire Gesù usare certi termini, parlare di Geenna, di perdizione. 
Quasi quasi è diventato politicamente scorretto parlare in chiesa di Inferno. 
Non sia mai che possiamo dubitare del fatto che finiremo tutti in Paradiso con gli angioletti.

E invece no. Ci possiamo perdere...anche definitivamente. 

Vi siete mai chiesti perchè Lucifero è diventato Satana? Per il semplice fatto che non sopportava l'idea che Dio volesse più bene a noi esseri umani che a lui, che era un angelo di luce. Lui si sentiva speciale, ma noi siamo fatti a Sua immagine e somiglianza..e lui no.
E così, da bambino capriccioso, pesta i piedi e se ne va.

Ok, ve a sto buttando in maniera troppo banale forse ma, come diceva Hanna Arendt, il male è innanzitutto banale e trova nelle banalità spazio per fare danno.

E così basta che qualcuno "non sia dei nostri" che immediatamente ecco che andiamo a chiedere spiegazioni al capo, manco avessimo l'esclusiva. L'esclusiva di che cosa?
I doni che abbiamo, compreso il dono della fede, sono frutto dell'amore di Dio ed è folle pensare che "gli unici amati da Dio" siamo noi come se il mondo girasse intorno al nostro ristretto circolo mentale.

Sembra qualcosa su cui farci un sorriso e passare avanti. Un po' come si fa con il bambino geloso del fratellino più piccolo. 
E invece no. Gesù non ci passa sopra.  Anzi, fa capire l'estrema pericolosità di questo atteggiamento del cuore. E questo perchè, in definitiva, si sta ostacolando lo Spirito Santo.
Si sta impedendo a qualcuno di compiere il bene.

Se io non faccio il bene è un peccato di omissione, ma impedire ad altri una buona azione, è ancora più grave: divento un in intralcio, un inciampo..uno scandalo

Perchè è questo il significato di "scandalo": un impiccio, un intralcio, una difficoltà improvvisa che arriva a tradimento e che ha effetti terribili sopratutto su chi magari sta imparando a camminare, non conosce la strada e si spaventa perchè sa che, se cade, magari non avrà aiuto. Sono questi i "piccoli" di cui parla Gesù. 

Farli inciampare, solo perchè chi li sta aiutando non ha "il bollino" come lo abbiamo noi, è vile, egoista, meschino.  Gesù è durissimo: 


Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.



Piuttosto che scandalizzare è meglio la morte violenta. 
Mi viene in mente uno dei  propositi che San Domenico Savio, alunno di Don Bosco, fece il giorno della sua Prima Comunione: 

Gesù e Maria, siate voi sempre gli amici miei! Ma, per pietà, fatemi morire piuttosto che mi accada la disgrazia di commettere un solo peccato." 

Le parole del vangelo vengono intessute nella vita dei santi, nella vita di chi si innamora di Dio e del Suo Regno, e anche la morte fisica è il male minore rispetto allo scandalo di un piccolo.

A questo punto cosa sono una mano o un occhio rispetto alla vita? Se ci sono d'intralcio, a mali estremi estremi rimedi! E ricordiamoci che Gesù per te ha donato tutto: Corpo, Sangue, Anima e Divinità.

In Paradiso ci entriamo con le tue gambe, con la nostra libertà, con la nostra dignità, con le nostre opere buone, con i nostri cari, con le preghiere della Vergine Maria e dei Santi,  mentre nella Geenna, una valle vicino a Gerusalemme, discarica di rifiuti, (e Gesù utilizza questo luogo per indicare l'inferno), lì veniamo gettato, perché ci siamo giocati tutto: vita, libertà, dignità, affetti, buone opere. 

Parola dura, parola scomoda da dire oggi, ma è la verità e il Vangelo è verità: perché con maschere e teatrini non si è mai salvato nessuno.

Ci si salva "dando un bicchiere d'acqua"
Ci si salva con le piccole attenzioni, le gentilezze spontanee, i gesti di affetto semplici. 
Quelle che si compiono quando il cuore è puro e si vive per gli altri e non per noi stessi.

I nostri Santi  e Maria Ss.ma intercedano per noi presso Dio perchè cambi il nostro cuore di pietra con un cuore di carne: il Cuore di Gesù.

Vi voglio bene,

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